“ Lo scorso anno è stato l’anno – afferma Vito Coviello, socio Aidr – cui le aziende di ogni settore hanno dovuto mettere rapidamente in campo ogni misura idonea per fronteggiare l’emergenza Covid per non chiudere, per continuare in qualche modo a restare a galla: resistenza e resilienza sono state le parole d’ordine prima ancora che un piano che porta lo stesso nome prendesse forma per sostenerle“.
“Sono sorprendenti i dati dell’accelerazione della trasformazione digitale -continua Coviello – le aziende sono diventate più agili ed efficienti. Uno studio McKinsey evidenzia che in sole otto settimane molte aziende hanno realizzato un cambiamento tecnologico che in tempi normali sarebbe avvenuto in 5 anni. Anche Microsoft ha dato proiezioni analoghe stimando che in 2 mesi si è verificata una trasformazione digitale che in tempi normali sarebbe stata realizzata in 2 anni.
L’istinto di sopravvivenza ha obbligato le aziende a superare le paure del cambiamento e a introdurre le nuove tecnologie per restare sul mercato affidandosi alla tecnologia digitale e modificando rapidamente anche il modello di Business”.
“La pandemia è stata per molte aziende un banco di prova per misurare la loro capacità di far evolvere rapidamente il modello organizzativo, i processi e la tecnologia pena il rischio di non sopravvivere. Le aziende hanno dovuto accelerare anche riguardo all’uso dello smart working. Per consentire ai propri dipendenti di proseguire la collaborazione da remoto in tempi di distanziamento sociale”, conclude.
(Articolo a cura di: Vito Coviello socio AIDR e responsabile osservatorio tecnologie digitali nel settore dei trasporti e della logistica)