Una multa salata per chi scrive “sindaca” o “avvocata”: questa la nuova proposta di legge firmata dal senatore leghista Manfredi Potenti per abolire l’uso del femminile negli atti pubblici.
L’obiettivo è quello di vietare negli atti pubblici “il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato, ai gradi militari, ai titoli professionali, alle onorificenze e agli incarichi individuati da atti aventi forza di legge”. Chi non rispetta la normativa può incorrere in una sanzione amministrativa che va da 1.000 a 5.000 euro.