Capaccio. Pali “abusivi”: da Telecom indennizzi al Comune per 150.000 euro Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Diversi i contenzioni avviati dai Comuni ed anche il Consorzio di bonifica di Paestum 

Capaccio Paestum. Ampliamento della rete di distribuzione da parte delle società di telecomunicazione Telecom su proprietà private e comunali: la società inondata da una miriade di richieste di risarcimento danni.

Tra i Comuni che hanno dato incarico ad un legale per gli atti di citazione anche quello di  Capaccio Paestum, diretto dal sindaco Franco Alfieri.

Ad oggi il Comune di Capaccio Paestum  ha ottenuto un risarcimento di 150.000 euro 

A seguire i contenziosi l’avvocato Mario Manzo del foro di Salerno. “ L’incasso quale risarcimento danni – evidenzia Manzo – di 150.000 euro rappresenta solo il 30 percento rispetto ad una prospettiva di circa 300.000 euro”. I contenziosi con gli atti di citazione davanti al giudice di pace sono scaturiti a seguito della collocazione da parte della Telecom di pali e centraline senza che sia stato prioritariamente  richiesta l’autorizzazione per l’installazione. Questo è accaduto sia per i proprietari di terreno privati che per strade e terreni di proprietà di enti comunali. E’ di qualche giorno fa l’ultima sentenza per il Comune di Capaccio Paestum, che ha ottenuto un risarcimento danni di 8.000 euro  per l’installazione di impiantistica nella contrada di Spinazzo.

In alcuni casi i pali,  come quelli installati in via Poseidonia sul territorio capaccese, 9 in totale, costituiscono anche un ostacolo per la manutenzione come si legge nell’atto di citazione “  i pali sono collocati  sulla fascia di rispetto di via Poseidonia la strada aperta  al  pubblico  è  dotata  dei  servizi  di pubblica   illuminazione,   regolarmente asfaltata e soggetta  al pubblico   transito, i pali costituiscono  un ostacolo per la manutenzione   della   strada   da   parte   dei      dipendenti    comunali”. Per l’installazione era necessario il consenso dell’Ente comunale pertanto “ l’installazione,  eseguita senza l’accordo  dell’Ente comunale  (non v’è prova documentale in tal senso) e senza il ricorso alle procedure  previste  per legge (non v’è prova  documentale  in tal senso),  non può considerarsi legittima”. Anche in questo caso il Comune è stato risarcito.

Diversi i contenzioni avviati dai Comuni ed anche il Consorzio di bonifica di Paestum 

Ad avviare le richieste di indennizzo anche il Consorzio di bonifica sinistra Sele presieduto da Roberto Ciuccio. Ad oggi all’ente consortile è stata riconosciuta una somma di circa 50.000 euro a titolo di indennizzo per l’occupazione ritenuta abusiva di suolo.  Sono state riconosciute le ragioni del legale Manzo illustrate negli atti di citazione. Allo stato Manzo sta seguendo diverse vertenze tra cui quelle avviate dai Comuni di Altavilla Silentina, Albanella, Postiglione, Agropoli e Montecorvino Pugliano.

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