Nel Salernitano a rischio chiusura centinaia di panifici Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Sono ben 500 le aziende che operano nella panificazione nel salernitano con circa 2.200 dipendenti

Centinaia di panifici rischiano di abbassare le serrande a causa del caro energia e materie prime.

Sono ben 500 le aziende che operano nella panificazione nel salernitano con circa 2.200 dipendenti. Per queste aziende, nell’ultimo anno, l’elettricità è aumentata del 500%, il gas del 600%, il pellet del 300%. Mentre, per quanto riguarda le materie prime la farina il 130% in più, il lievito il 150%, l’olio di girasole 300% e lo strutto 120%. Per la carta, il packaging, i sacchetti per mettere il pane, le buste, la plastica per imbustare il pane i costi sono lievitati del 330%. Insomma una situazione insostenibile che rischia di portare alla chiusura di centinaia di panifici.

“Noi l’allarme l’avevamo già lanciato lo scorso anno –  afferma Nicola Guariglia, storico fornaio di Salerno e rappresentante dell’Associazione panificatori del salernitano – quando c’è stato l’inizio del rincaro delle materie prime. Già da allora si parlava dell’aumento dell’energia elettrica, che man mano si è verificato. Da bollette di  1.000 euro siamo arrivati a pagare 6.000 euro,  qualcuno ha deciso di rateizzare, altri non hanno potuto pagare.  Il problema è comune, siamo costretti ad andare in banca a farci prestare i soldi per non chiudere le saracinesche. Il nostro lavoro lo viviamo come una missione, e proprio per questo non abbiamo aumentato il prezzo del pane, ma ad oggi dovrebbe costare tra gli 8 e i 10 euro per gli aumenti che ci sono stati. Saremo costretti a fare un’abbassata di serranda, a chiudere, in attesa degli aiuti del Governo”.

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