GdF Salerno, false richieste assunzione: revocate 3.339 istanze Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Richieste di manodopera di extracomunitari al fine di favorirne illecito ingresso in Italia: nei guai 143 aziende

Salerno. Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: notificati alle competenti Prefetture, per tramite del Ministero dell’Interno, due provvedimenti di sospensione e revoca di 3.339 istanze inoltrate da 142 aziende. 

Il personale del Comando Carabinieri per la Tutela del lavoro e della Guardia di Finanza di Salerno sta eseguendo la notifica alle Prefetture competenti di due provvedimenti, emessi dalla Procura della Repubblica – DDA di Salerno, mediante i quali si comunica di procedere, con riferimento all’iter amministrativo disciplinato dai Decreti Flussi 2021/2022/2023/2024, al blocco e alla revoca di 3.339 istanze per l’arrivo in Italia di altrettanti lavoratori extracomunitari, inoltrate da 142 aziende operanti prevalentemente nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e dell’assistenza domestica.

Dalle risultanze investigative, tali aziende sarebbero state utilizzate da più sodalizi criminali, operanti nel salernitano, già colpiti, nel luglio scorso, da provvedimenti cautelari personali per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonché dal sequestro di oltre un milione di euro (in contanti) per la presentazione di false richieste di assunzione di manodopera di cittadini extracomunitari al fine di consentirne l’illecito ingresso in Italia.

La comunicazione de qua consentirà alle Prefetture di 29 province interessate, distribuite su tutto il territorio nazionale, di procedere:

– al blocco dell’iter di concessione del nulla osta al lavoro, qualora la procedura per l’ottenimento dello stesso sia ancora in itinere;

– alla segnalazione alle competenti Autorità Consolari, qualora l’emissione del nulla osta al lavoro sia già avvenuta, ma non sia stato ancora rilasciato o consegnato il visto d’ingresso allo straniero o qualora rilasciato, lo straniero non abbia ancora fatto ingresso in Italia;

– alla revoca del beneficio concesso (eventuale permesso di soggiorno o contratto di soggiorno stipulato), interessando anche le Questure competenti, qualora lo straniero sia già presente nel territorio dello Stato.

I provvedimenti in argomento, eseguiti grazie alla fattiva collaborazione del Ministero dell’Interno, sono unici nel loro genere per le modalità di attuazione.

 

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