Felitto. Le elezioni comunali del 2024 porteranno una sostanziale novità dopo l’abolizione del vincolo di mandato per i sindaci dei Comuni con meno di 5.000 abitanti e l’estensione al terzo mandato per quelli dei Comuni fino a 15.000 abitanti. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Felitto, Carmine Casella, che in primavera affronterà la sua seconda sfida come candidato a sindaco del piccolo paese della Valle del Calore.
Sindaco Casella, qual è la sua opinione su questa riforma?
“Personalmente, non sono propriamente a favore. Per quanto mi riguarda, reputo due mandati un tempo sufficiente per portare a termine l’azione amministrativa, soprattutto nei piccoli comuni. Fare il sindaco non può diventare un mestiere. Chi vuole continuare a impegnarsi per il territorio può comunque farlo collaborando in maniera attiva con le compagini politiche, sia dall’interno che dall’esterno.“
Quali pensa che siano i pro e i contro di questa riforma?
“Indubbiamente l’abolizione del vincolo di mandato può essere positiva in quei territori dove si fa fatica a reperire persone disposte ad avvicinarsi alla politica. Tuttavia, l’altra faccia della medaglia è che potrebbero venirsi a creare dei gruppi di potere sul territorio. Certo, va detto che, alla fine, sono sempre i cittadini a confermare o meno un candidato e il suo operato. Però bisogna favorire, a mio parere, la partecipazione alla vita politica. Negli ultimi anni c’è sempre meno partecipazione vanno coinvolte le persone a ogni livello, dai rappresentanti politici agli elettori“.
Lei pensa che questa abolizione possa favorire l’avvicinamento alla politica dei giovani?
“I giovani vanno sempre coinvolti nella vita politica del territorio d’appartenenza. E proprio in tal senso va incentivata la loro partecipazione e favorita con un ricambio generazionale. Il ruolo di sindaco è molto più complesso e sfaccettato di quello che si possa pensare, soprattutto nelle piccole realtà come le nostre. Siamo come dei padri di famiglia, una famiglia allargata che fa riferimento alla figura apicale per qualsiasi cosa, spesso anche per ciò che esula dal campo politico e amministrativo. Favorire l’ingresso dei giovani in politica aiuta a far comprendere loro qual è il ruolo del sindaco in un territorio, come funzionano i meccanismi politici, quanto tempo e quanta dedizione ci voglia per ricoprire questo ruolo, sviluppando i giusti meccanismi di consapevolezza“.
In termini di progettualità ritiene sia utile allungare i tempi del mandato elettorale?
“Sicuramente per portare a compimento determinate opere ci vogliono anni, ma questo è valido nei territori più grandi, dove trovo giusto che si sia arrivati a tre mandati. Oggi, nei primi cinque anni di governo si riesce a portare a compimento il 30 percento di quanto pianificato in campagna elettorale. Col secondo mandato si arriva intorno al 70 percento. Un terzo mandato, in questo senso, può sicuramente giovare al lavoro amministrativo e consentire di portare a pieno compimento il proprio piano di lavoro. Nei comuni più piccoli già con due mandati, tuttavia, si riesce a gestire tutto in maniera più agevole“.
Felitto è uno dei Comuni al voto, si ricandiderà per il secondo mandato? Come sta vivendo questo percorso verso le urne?
“Sono tranquillo e sereno. Hanno chiesto la mia candidatura e mi ripresenterò ai cittadini il prossimo giugno. Già da settembre stiamo lavorando alla squadra che mi affiancherà, nella quale abbiamo inserito molti giovani, sempre per il principio di inclusione di cui parlavo prima. Questi cinque anni, in cui ho continuato a portare avanti anche il mio lavoro rinunciando all’indennità di carica, devoluta a favore di progetti territoriali, sono stati costruttivi, un’esperienza molto positiva. Arriveremo alle urne in maniera molto serena e ci presenteremo ai cittadini, che restano sovrani“.