Capaccio Paestum. Taglio filare frangivento Eucalipti a Ponte Marmoreo: il Wwf Silentum, presieduto da Piernazario Antelmi, scrive al Consorzio di Bonifica di Paestum, al Comune, e ai Carabinieri Forestali della stazione di Foce Sele. L’associazione sostiene che ” la capitozzatura degli esemplari di eucalipto, così come documentate, per modalità di esecuzione, non appaiono né razionali né scientificamente corrette” .
L’associazione ambientalista chiede la sospensione degli interventi in atto.
La nota è stata inviata a seguito della segnalazione di alcuni cittadini per alcuni interventi di potatura che stanno interessando un centinaio di grossi esemplari.
” Gli esemplari arborei di via Ponte Marmoreo sono degli eucalipti di discrete dimensioni piantati in doppio filare ai tempi delle bonifiche e fungono da barriera frangivento, con età stimata per taluni esemplari anche di 80 anni. Essi appaiono in pieno vigore vegetativo – si legge nella nota – con numerosi rami e folte chiome, sviluppatesi anche a seguito di errati ed eccessivi interventi di potatura praticati nel passato senza competenza. Sottolineiamo, aldilà dell’enorme valore paesaggistico/eco-sistemico e al contributo notevole degli eucalipti con le loro folte chiome al contrasto del riscaldamento climatico, il ruolo fondamentale delle piante ad alto fusto nella purificazione dell’aria dall’inquinamento atmosferico da gas di scarico e particelle dannose alla salute (causa di allergie, patologie asmatiche, tumori) in particolare nei pressi di una arteria stradale fungendo da preziosa barriera naturale”.
La nota continua:” Per tali motivi la cura e l’attenzione per gli alberi dovrebbe essere quindi sempre una priorità nella gestione di una amministrazione, che dovrebbe preoccuparsi di mantenerli in salute e piantarne di nuovi con un approccio che sia razionale e scientifico. Tuttavia le operazioni in atto di “capitozzatura” degli esemplari di eucalipto, così come documentate, per modalità di esecuzione, non ci appaiono né razionali né scientificamente corrette in quanto stanno comportando un’amputazione delle strutture arboree tali da danneggiare irrimediabilmente la stessa vitalità delle piante con tagli sfrangiati e slabbrature di corteccia, il tutto peggiorato da una temperatura al di sopra della media . I tagli operati dalla ditta incaricata hanno infatti comportato l’accorciamento in modo importante e indiscriminato delle branche principali e l’abbassamento del fusto effettuato con mezzi meccanici cingolati di notevoli dimensioni. In questo modo gli alberi si sono ritrovati senza chioma e senza la propria forma architettonica naturale. Studi scientifici, diffusi e acclarati, hanno dimostrato che la capitozzatura genera gravi danni alle piante”.
Interventi di taglio non ritenuti consoni
“Gli interventi si sarebbero dovuti limitare ad una rimonda dei rami interni secchi, deboli e/o spezzati, nell’ottica di “bilanciare armonicamente” la pianta e non inficiarne le funzioni vegetazionali e la vitalità. Ora qualsiasi siano state le motivazioni addotte a tale potatura non giustificano affatto lo scempio perpetuato ai danni degli esemplari arborei. Gli interventi cesori, effettuati da personale specializzato, si devono sempre limitare ad una rimonda dei rami interni secchi, deboli e/o spezzati, con l’eliminazione al colletto di monconi lasciati dalle potature precedenti, ed una risagomatura della chioma, nell’ottica di bilanciare la pianta ed ottenere una ottimale circolazione dell’aria all’interno, atta ad evitare ristagni di umidità e insorgenza di patologia fungine e parassitarie, senza inficiarne le funzioni vegetazionali e l’aspetto estetico”.
Il Wwf si dichiara fiducioso che ” la ditta incaricata ad adempiere al taglio sia in possesso di tutte le autorizzazioni , e che la stessa rispetti la normativa del Codice della Strada durante l’attività svolta con mezzi mobili sulla strada adiacente al filare alberato e che rispetti la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sia per l’incolumità dei propri operai sia per la tutela dell’incolumità dei cittadini in transito”. L’associazione sostiene che “gli esemplari arborei in questione, vegetano robusti e vigorosi e nulla lascia ipotizzare o temere un imminente pericolo o rischio in relazione alla loro stabilità”.
Si tratta di zona sottoposta a tutela paesaggistica
. “Con i violenti tagli di potatura in atto si sta mettendo in pericolo la salute delle piante e la loro stessa futura stabilità creando, di fatto – concludono gli ambientalisti – i presupposti per un procurato pericolo oltre che un ingiustificato danneggiamento al patrimonio arboreo e al paesaggio del Comune di Capaccio”. Per queste motivazioni il Wwf Silentum chiede ” di sospendere ad horas le operazioni di capitozzatura in atto e di posticipare alla fine dell’inverno e comunque con condizioni climatiche più idonee ( abbassamento delle temperature) gli interventi limitandoli ad una ordinaria e razionale potatura di rimonda e sfoltimento delle chiome, di tenere presente l’osservanza dei Cam (Criteri ambientali minimi) a carico delle ditte affidatarie nel rispetto dello “Standard Europeo di Potatura degli Alberi”, allo scopo di scongiurare scempi e/o danneggiamenti al prezioso patrimonio arboreo”.