Capaccio Paestum. “Finalmente abbiamo riacquistato la nostra serenità è stata una vera liberazione”, a parlare è Gerardo Chiavazzo costretto ad andare via dalla sua abitazione insieme alla sua campagna per il comportamento violento dell’inquilino abusivo, che viveva nell’appartamento al piano superiore.
Per Gerardo e la sua compagna è stato un vero incubo e poi l’arresto del magrebino
Nei giorni scorsi il magrebino 35enne è stato arrestato dopo mesi di vessazioni inflitte alla coppia. E’ accusato di atti persecutori e minacce. Ora Gerardo, 34 anni musicista e pizzaiolo, e la sua compagna potranno tornare nella loro abitazione e rientrare in possesso dell’appartamento occupato dal magrebino che dovrà essere ristrutturato dai danni creati dall’occupante abusivo.
Ingenti i danni causati dall’inquilino abusivo
“Ora ci troviamo in provincia di Siracusa – racconta Gerardo – speriamo a breve di poter ritornare a Capaccio Paestum. I miei familiari hanno fatto un sopralluogo nell’appartamento che chiaramente è da ristrutturare. E’ stato trasformato in una discarica così come anche il giardino sottostante dove lanciava di tutto da mobili, bottiglie e addirittura una bombola del gas. Vetri dappertutto. Ha danneggiato i sanitari, un balcone dove è stata sradicata una cornice. I danni insomma – evidenzia Gerardo – sono davvero tanti. Senza contare la sua posta sotto sequestro e parcheggiata nella nostra proprietà per la quale chiederemo la rimozione”. Era stata presentata una denuncia per la rioccupazione abusiva dell’immobile da parte dell’affittuario che, in precedenza, aveva lasciato.
La vicenda ha inizio lo scorso mese di luglio
Il tutto ha inizio il mese di luglio quando Gerardo inizia a notare un atteggiamento diverso da parte del giovane affittuario ed iniziano i primi disguidi. Il 18 agosto Gerardo è stato colpito con una porta riportando otto punti di sutura. La situazione è andata peggiorando il magrebino diventava sempre più violento e minaccioso fino a quando è scattato l’arresto. “ Ora potremo ricominciare a vivere e a riprendere la nostra vita e a non vivere più nella paura”, conclude Gerardo