Capaccio. Interessi mutuo non dovuti: rimborso a imprenditore turistico Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

L’imprenditore capaccese aveva contratto il mutuo di circa 350.000 euro a tasso variabile

Capaccio Paestum. Tassi di interesse per mutui a tasso variabile  non dovuti: imprenditore turistico ottiene un rimborso di 20.000 euro.

A renderlo noto è l’avvocato Mario Manzo, presidente provinciale dell’Adusbef ( Associazione nazionale utenti bancari e finanziari). La vicenda si riferisce agli anni 2005 – 2008. L’imprenditore capaccese aveva contratto il mutuo di circa 350.000 euro a tasso variabile concordando delle rate di 1.500 euro.

“ Ad un certo punto l’imprenditore – spiega l’avvocato Manzo – si è accorto che le rate erano aumentate fino ad arrivare a circa 2.200 euro quindi ha deciso di rivolgersi a noi per un ulteriore accertamento. Abbiamo intentato un ricorso al Tribunale di Salerno per accertare quanto lamentato dal cliente ed effettivamente il Giudice del Tribunale di Salerno, nominata un Ctu, è stato riscontrato un vizio nell’applicazione di interessi superiori a quelli stipulati. La banca è stata condannata alla restituzione dei maggiori interessi incassati per  20.000 euro. Questa sentenza oggi è stata confermata dalla Cassazione con un’ordinanza del 24 gennaio 2024, che ha stabilito che,  i mutuatari che hanno pagato rate nel periodo tra il 2005 ed il 2008, hanno diritto alla restituzione degli interessi”. 

La sentenza consente dunque di chiedere un rimborso

Si tratta di un  precedente storico perché coinvolge tutti i mutuatari – evidenzia Manzo –  con inevitabile ripercussioni per le banche che, se volessimo fare una stima, si troverebbero a dover rimborsare una  somma da capogiro, che si aggira intorno ai 16 miliardi di euro a titolo di interessi che hanno indebitamene percepito”. Il diritto al rimborso, come quello ottenuto dall’imprenditore capaccese ed anche da un imprenditore agricolo di Battipaglia,  è stato quindi riconosciuto in quanto il tasso di interesse è stato alterato e i mutuatari hanno pagato in più le  rate dei finanziamenti alle banche.

Chi ha diritto al rimborso? 

“ Tutti hanno diritto al imborso – sottolinea Manzo – sia persone fisiche  che imprese che hanno stipulato mutui  a tasso variabile nel periodo considerato. La decisione della Cassazione si applica anche a coloro che hanno stipulato non solo mutui ma anche leasing e altri contratti di finanziamento. Secondo la Cassazione , il  mutuatario ha diritto di richiedere la restituzione della differenza tra il tasso di interesse effettivamente applicato al suo mutuo con i tassi Bot minimi. Ad esempio, su un mutuo di 130.000 euro il rimborso potrebbe ammontare a circa 10.000 euro. Attenzione alla prescrizione che è decennale e decorre dal pagamento dell’ultima rata di mutuo. Se il mutuo è in corso ( vita) non sussiste prescrizione. Se è stato estinto o surrogato oltre il decennio,  ad esempio al 31 gennaio 2014, è prescritto”.

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