Piana del Sele. Continua la protesta degli agricoltori che fanno sentire la loro voce con il rombo dei loro trattori. Iniziata venerdì pomeriggio a Battipaglia, presso lo stadio Pastena, continua a Pontecagnano Faiano in località Pagliarone in un fondo privato. Per tirare un bilancio su questi giorni di protesta abbiamo intervistato Cosimo Marigliano, uno dei promotori della protesta dei trattori.
Cosimo come sta andando la vostra protesta?
” A dire il vero nei primi due giorni non eravamo molto fiduciosi sulla partecipazione alla nostra mobilitazione. Poi con il trascorrere delle ore e, in modo particolare, ieri sera abbiamo registrato la presenza di tanti agricoltori. Purtroppo ci siamo dovuti spostare dallo stadio Pastena di Battipaglia. Abbiamo deciso di usare un fondo privato in modo che possiamo continuare il nostro presidio senza doverci spostare. Attualmente siamo in un terreno a Pagliarone situato lungo la strada statale 18″.
Quali saranno le prossime azioni che metterete in campo?
” Chiederemo al Prefetto di Salerno l’autorizzazione per organizzare un corteo con i trattori desideriamo far capire ai cittadini e alle istituzioni le grosse difficoltà che stiamo vivendo come categoria. Così non si può andare avanti. Saremo costretti a chiudere le nostre aziende”.
Spieghiamo quali sono le motivazioni alla base della vostra protesta
” In generale, non ci sentiamo tutelati. Mi spiego meglio. Parliamo dei prezzi. C’è un aumento esponenziale dei prezzi dal produttore al rivenditore. Ad esempio un chilo di pomodori al produttore viene pagato dagli 80 centesimi a un euro ma viene rivenduto magari a tre. In buona sostanza, il guadagno è solo del rivenditore e noi ci mettiamo il sacrificio e il lavoro di mesi. Alcuni prodotti, come il grano, viene esportato per il 90 per cento dall’estero perchè a prezzi molto inferiori. E questo nonostante siano usati prodotti banditi in Italia da almeno venti anni. Il grano viene essiccato con il diserbante, il famoso glicosato, che viene assorbito dalla pianta e quindi dal chicco dal quale si estrae la farina”.
La vostra sarà una protesta ad oltranza mi pare di capire?
“Si fino a quando le nostre istanze non saranno ascoltate. La nostra categoria è in ginocchio e combatteremo per far valere i nostri diritti”.