Altavilla Silentina. Taglio bosco Chianca: arriva il provvedimento di sequestro. Notificati tre avvisi di garanzia. Risultano attualmente indagati il sindaco Francesco Cembalo, Giancarlo Esposito direttore dei lavori e Giuseppe D’Elia, titolare della ditta.
I provvedimenti sono stati emessi dal pubblico ministero Marinella Guglielmotti, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Agli indagati viene contestato il reato ( p. e p. dall’art.181 D.Lvo N.42 DEL 2004) “ per avere effettuato un taglio di bosco in località Chianca del comune di Altavilla Silentina in assenza di autorizzazione paesaggistica”.
La scorsa settimana al Comune l’acquisizione di tutta la documentazione
Il sequestro e l’emissione degli avvisi di garanzia fanno seguito all’acquisizione nei giorni scorsi di tutta la documentazione, a Palazzo di Città da parte delle forze dell’ordine, compreso il Paf (Piano di assestamento forestale) particella forestale n.5 relativa ai lavori di taglio del bosco Chianca (la superfice di intervento è 23.51.79).
La segnalazione della mancanza dell’autorizzazione paesaggistica è stata presentata all’autorità giudiziaria dall’associazione Gufi ( Gruppo unitario per le foreste italiane). Il sequestro è stato eseguito dai carabinieri Forestale della stazione di Sicignano degli Alburni. La finalità dell’indagine è quella di accertare la natura del taglio e l’effettiva persistenza del vincolo che avrebbe comportato l’autorizzazione paesaggistica.
Circa una decina di giorni fa la sospensione dei lavori
I lavori sono stati sospesi nei giorni per la mancanza dell’integrazione della polizza fideiussoria su disposizione del responsabile dell’area tecnica Carlo Di Lucia.
La vendita della legna comporterà un introito nelle casse comunali di circa 250.000 euro. Una vicenda, che ha sollevato una miriade di proteste dei cittadini, da parte di associazioni ambientaliste e rappresentanti politici. Tra coloro che hanno sollevato dubbi sulla regolarità del taglio l’associazione Gufi. “ Il taglio proposto non è a norma – avevano segnalato in una nota a firma di Giovanni Damiani – in quanto il bosco non è stato oggetto di taglio dal 1978. Essendo passato per oltre 1,5 volte il turno di taglio e risultando pertanto bosco abbandonato, non è applicabile il taglio colturale, come da direttiva operativa dei carabinieri forestali. Quindi – avevano evidenziato – qualora il taglio avvenisse senza aver acquisito il parere della Soprintendenza si configurerebbe un reato in violazione della legge paesaggistica. In caso si proceda con taglio irregolare ci riserveremo di segnalare la situazione agli organi competenti”. L’associazione aveva invitato la Regione Campania “a rivedere la sua autorizzazione al taglio” riservandosi “ di avvertire le autorità competenti in caso di taglio senza autorizzazione paesaggistica”.
Il sindaco Francesco Cembalo:” Siamo sereni presenteremo ricorso contro il sequestro. L’autorizzazione paesaggistica in questo caso non è prevista, lo dice la legge”.