Ruberto-Longo (FI):”Provincia Salerno promuova piste ciclopedonali su mare” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Salerno. Piste ciclabili, Forza Italia ha presentato una mozione all’amministrazione provinciale retta dal presidente Michele Strianese. “Le strade provinciali che conducono alla litoranea devono essere adeguate a consentire la mobilità ciclopedonale in sicurezza– dichiarano i consiglieri provinciali Valerio Longo e Giuseppe Rubertoattualmente prive di marciapiedi e illuminazione, con un pessimo stato di manutenzione del manto stradale, sono pericolose. Eppure, ai margini della carreggiata sono situate canalette consortili oramai inutili, tra l’altro in cemento amianto e fossi di scolo delle acque dei Consorzi in destra e sinistra Sele. L’Unione europea mette a disposizione dei cittadini e del settore pubblico considerevoli somme di denaro per il miglioramento dell’economia europea, fornendo sostegno finanziario, attraverso vari strumenti, a una vasta gamma di progetti e di iniziative nei settori del turismo e della mobilità sostenibile, dello sport e della ciclabilità. Bisogna però ragionare in forma olistica e produrre progetti integrati di sviluppo per sfruttare a pieno le opportunità offerte dai vari fondi dell’agenda Europa 2000. La strategia dell’Ente deve dunque attuarsi con riguardo alla promozione del turismo sostenibile, costiero e marittimo, la promozione dell’ecoturismo, della innovazione, del risparmio energetico, la riduzione dell’impatto ambientale e atmosferico, circa la mobilità. Diversi sono i fondi messi a disposizione per diversi obiettivi. Diverse sono le opportunità rese agli Enti pubblici e al partenariato con i privati. I fondi disponibili sono di tipo strutturale (gestione indiretta – FESR, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, e FES, Fondi Strutturali Europei) che insieme al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e al Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) rappresentano la gran parte dei finanziamenti comunitari, e la maggior parte del totale della spesa dell’UE; quelli a gestione diretta che comprendono i finanziamenti diretti UE noti anche come “programmi tematici” o “programmi comunitari” e gli strumenti finanziari per l’assistenza esterna. Questi fondi possono essere inoltre sfruttati anche in connessione con gli “Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione”. È importante sottolineare che i Fondi strutturali e di investimento europei sono sovvenzioni, non prestiti e quindi vanno investiti saggiamente perché non sono rimborsabili. Inoltre la diversificazione dei prodotti turistici e lo sviluppo del progetto spesso richiedono un buon lavoro di collaborazione tra imprese, uffici turistici ed enti locali. I programmi dei Fondi strutturali e di investimento europei favoriscono iniziative atte a promuovere la partnership tra imprese e tra il settore pubblico e quello privato, al fine di migliorare l’integrazione della catena turistica. La Provincia è uno dei soggetti Istituzionali atti a offrire informazioni per l’ottenimento di questi sostegni relativi ai fondi strutturaliPer poter candidare un progetto integrato utilizzando questi fondi deve pertanto procedersi con riferimento alla Regione, facendosi promotrice per orientare la proposta nel labirinto delle sovvenzioni dei fondi strutturali. Peraltro, nei finanziamenti indiretti, (i cosiddetti Fondi strutturali e di investimento europei) il budget viene speso attraverso un sistema di “responsabilità condivisa” tra la Commissione europea da una parte e le autorità degli Stati Membri dall’altra. Nei fondi indiretti il rapporto con il beneficiario finale pertanto non è diretto, ma mediato da autorità nazionali, regionali o locali che hanno il compito di programmare gli interventi, emanare i bandi e gestire le risorse comunitarie. Nei fondi strutturali i programmi sono in pratica gestiti dalle autorità nazionali e locali ma finanziati dalla Commissione europea attraverso la seguente modalità: la Commissione UE negozia e approva i programmi di sviluppo proposti dai singoli Stati Membri e stanzia le risorse finanziarie; gli Stati Membri e le Regioni gestiscono i programmi, li attuano attraverso la selezione, il controllo e la valutazione dei progetti; la Commissione viene coinvolta nella fase di monitoraggio, si impegna nel pagare le spese approvate ed effettua verifiche attraverso un sistema di controllo.
Gli interventi per la mobilità ciclistica nelle programmazioni regionali 2014-2020 sono rinvenibili sia all’interno dei Programmi Operativi Regionali del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR), che all’interno dei Programmi di Sviluppo Regionale (PSR) finanziati dal Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR).  Si tratta di azioni che, in coerenza con le indicazioni nazionali contemplate dall’Accordo di Partenariato, le regioni hanno previsto tenendo conto delle rispettive priorità e strategie territoriali. In particolare gli interventi a favore della mobilità ciclistica all’interno dei POR FESR sono essenzialmente riconducibili a due obiettivi tematici dell’Accordo di partenariato: obiettivo tematico 4 (sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori); obiettivo tematico 6 (preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse). Per quanto riguarda i PSR si tratta di interventi riconducibili a Misure, sottomisure ed azioni che a vario titolo sono funzionali alla fruizione del territorio ruraleLa Regione Campania, diversamente da altre, ha sinora sviluppato una sola tipologia d’intervento (8.5.1 Sostegno agli investimenti destinati ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali) per la “Valorizzazione, ripristino, miglioramento delle aree di accesso al bosco e di penetrazione (sentieri, viabilità minore, piste ciclabili, ippovie)”. I consiglieri provinciali di Forza Italia, Valerio Longo e Giuseppe Ruberto, propongono, in accordo e con il coinvolgimento dei Consorzi in Destra e Sinistra Sele, degli imprenditori turistici, agrituristici e quelli agricoli, che la Provincia si faccia immediatamente promotrice di un progetto integrato per la realizzazione di piste ciclopedonali in ampliamento delle strade provinciali verso mare, con percorsi che da queste si diramano per realizzare una accessibilità eco compatibile alle strutture agrituristiche della Piana del Sele, mettendo in rete le varie masserie storiche e i siti archeologici, con illuminazione fotovoltaica dei percorsi per aderire ad uno sviluppo economico e occupazionale sostenibile. Per l’attrazione di partenariati pubblici e privati è necessario che la Provincia lanci la specifica programmazione e attivi una missione specifica dell’Ufficio preposto per la redazione di un primo schema progettuale di massima che tenga conto della mappatura delle emergenze storiche, naturalistiche, ricettive e ricettive rurali, chiamando gli stakeholder ad aderire, in stretta collaborazione con gli uffici regionali. Questa misura darà anche modo all’Ente di valorizzare e rifunzionalizzare l’attuale pista ciclabile costiera oggi in un grave stato di degrado e di abbandono per il rilancio della economia e della occupazione.

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