Tragedia Rigopiano, Feniello:”Stefano rimarrai il pensiero costante, manchi” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Farindola. Rigopiano, sono trascorsi 4 anni. Sono stati versati nei mesi scorsi i primi ‘ristori’ per gli eredi delle vittime della tragedia: erano stati annunciati nel gennaio del 2019 dall’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini e in poco meno di due anni i primi aiuti sono arrivati ai parenti delle 29 vittime del resort di Farindola, quando una valanga staccatasi dalla montagna travolse l’hotel e uccise 29 persone. Era il 18 gennaio 2017. E’ solo una tranche dei 10 milioni previsti, elargiti attraverso un bando come aiuto, e non come sorta di risarcimento, sulla base di un protocollo che fu ideato per la strage del treno Corato-Andria nel 2016, quando nell’incidente ferroviario perirono 23 persone. Una gabbia che ha tenuto conto di parametri che fin qui hanno permesso di assegnare 6 mln: lo ha deciso una commissione fatta dei sindaci dei Comuni delle vittime con i funzionari del Viminale. La restante cifra verrà versata successivamente ed è allo studio se al fondo possono accedere anche i superstiti. Al momento per ogni vittima è stata stabilita una cifra intorno ai 200 mila euro: anche la restante cifra complessiva verrà assegnata con un bando. Non sono ancora stati stabiliti né i ristori Inail per i lavoratori morti sul lavoro, né le altre posizioni parentali. La partita dei ristori, e cioè del destino civile della vicenda, segue una strada parallela rispetto al penale. Il processo riprenderà il prossimo 5 marzo a Pescara, e dopo la deposizione delle trascrizioni del cosiddetto depistaggio, ormai inserito nel fascicolo principale, inizierà la vera parte dibattimentale. Il processo a quel punto entrerà nella parte viva, dopo le velenose e archiviate vicende delle denunce dell’ex capo della Mobile Muriana contro i carabinieri forestali autori delle indagini, finite in una bolla di sapone. Il nulla di fatto delle denunce rafforza le indagini che vedono a questo punto 30 iscritti sul registro, per sette reati che vanno da disastro colposo, lesioni plurime colpose, omicidio plurimo colposo, falso ideologico, abuso edilizio, fino all’omissione d’atti d’ufficio e all’abuso in atti d’ufficio. A questi si aggiungono altri vari reati ambientali. Nel quarto anniversario della tragedia, papà Alessio Feniello, ricorda suo figlio Stefano:Buon compleanno cuore! Sei e rimarrai il pensiero costante! Manchi, manchi tanto a tutti noi”. “Da quel maledetto 18 gennaio di quattro anni fa – afferma il padre di Stefano al tg di Studio Aperto –vivo con il solo obiettivo che venga fatta giustizia affinché i responsabili della morte di mio figlio e delle altre 28 vittime di Rigopiano, paghino con la legge”.

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