[VIDEO] Altavilla. La storia di Angela: “La balbuzie, il mio punto di forza” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

"Non bisogna vergognarsi delle imperfezioni. Nessuno è perfetto"

Altavilla Silentina. Sin da quando ha iniziato a dire le prime parole, all’età di un anno, balbettava. Da quel momento tante sono state le difficoltà che ha dovuto affrontare. Iniziate con il rapporto spesso non felice con i propri compagni di classe, a cominciare soprattutto dalla prima elementare. Ma Angela Babbaro oggi 25enne non ha mai mollato. 

Angela con grande tenacia ha raggiunto il suo obiettivo riuscendo a laurearsi all’Università degli studi di Perugia in Filosofia e Scienza e Tecniche Psicologiche. Ha  discusso la tesi di laurea dal titolo “Neurofibromatosi e disturbi del linguaggio – le correlazioni tra le balbuzie e la neurofibromatosi di tipo 1”. Non ha mai perso la fiducia in se stessa. “ Fin da piccola ho iniziato a balbettare, all’inizio si pensava che copiassi un po’ mio fratello che un pochino balbettava. Un disagio che ha superato completamente. All’età di un anno – racconta Angela –  si è scoperto che avevo la fibromatosi, che ha causato la balbuzie. A casa non me lo hanno fatto mai pesare. Quando però ho iniziato a frequentare l’asilo gli altri bambini mi facevano notare questo mio balbettio. I problemi più importanti sono iniziati con la scuola elementare e i primi compiti scolastici. Ho un carattere duro e ho sorvolato su tutto, mi facevo scivolare addosso quello che mi dicevano. Certo, a volte, questo bullismo era esagerato ed io ci stavo male. Con gli anni questo problema è stato superato”.

Il periodo più difficile per Angela è stato il periodo del liceo. “Il periodo più brutto è stato il liceo,  fascia di età adolescenziale, dove si è più vulnerabili. Mi sono dovuta confrontare con ragazzi che venivano da altre situazioni – spiega Angela – si dovevano abituare a questo mio deficit. Ho dovuto rivivere i primi anni delle elementari. Il sostegno della mia famiglia è stato molto importante. A chi soffre come me di questo handicap vorrei dire di non focalizzarsi su quanto gli altri dicono, ma concentrarsi su se stessi. Ogni piccola debolezza può trasformarsi in un punto di forza, non bisogna vergognarsi delle imperfezioni. Nessuno è perfetto. Se io per dire una frase impiego un minuto e gli altri 30 secondi, va bene così. Chi mi vuole ascoltare bene, chi no è libero di non farlo”. Angela immagina un futuro professionale  dove potrà stare vicini agli altri che sono in difficoltà.  “ Immagino un futuro dove continuerò ad essere quella che sono oggi. Lo sto sognando con il proseguimento degli studi – conclude – e insegnando ai miei figli che se c’è qualcuno che ha una debolezza bisogna aiutarlo a superarla”.

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