Salerno, ricatto sessuale a 12enne: condannato pedofilo albanese Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Salerno. Sui social fingeva di essere un adolescente, ma era solo per adescare ragazzine. Nella vita reale è un 68enne che vive dall’altra parte del mar Adriatico, in Albania. È stato condannato a sette anni di carcere il pedofilo straniero che convinse a far spogliare una ragazzina dodicenne, all’epoca dei fatti, in webcam e poi la ricattò, minacciando di diffondere il video sulla rete se non avesse continuato a mostrarsi nuda in chat. Nei giorni scorsi si è pronunciato il tribunale di Salerno che, in primo grado, ha riconosciuto la colpevolezza di D.S.A.: l’uomo estradato in Italia dopo che la polizia postale era riuscito a stanarlo attraverso una meticolosa indagine informatica.

È stata la paura di finire alla berlina, beffeggiata da amici, familiari e conoscenti a spingere la ragazzina di Salerno a raccontare ai genitori l’incubo che stava vivendo. Dietro quel profilo “fake” sul social Facebook, che all’apparenza sembrava appartenesse a un suo coetaneo, si nascondeva, invece, un uomo, o meglio un pedofilo, che l’ha ricattata appena è caduta nel suo inganno. L’uomo era riuscito ad assoggettarla psicologicamente al punto da tenerla in pugno e farla continuare, attraverso appuntamenti orari fissi, a compiere spogliarelli davanti alla webcam con la minaccia di inviare le immagini che l’avrebbero compromessa ai suoi contatti. Cose che fece.

A sguinzagliare i poliziotti informatici in rete è stato il sostituto procuratore Roberto Penna che è riuscito a scovarlo,attraverso l’indirizzo Ip di un internet point in Albania. Per arrivare ad acciuffarlo c’è voluto l’impiego anche dell’Interpol dopo che si erano scoperte le abitudini dell’indiziato, solito collegarsi alla rete solo di mattina. La sorpresa è stata scoprire che dietro il finto adolescente si nascondeva un anziano. La magistratura è riuscita ad ottenere l’estradizione in Italia, oltre al sequestro dei computer usati per mettere in pratica il “sexortion” in danno dell’allora dodicenne. (La Città)

 

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