Nella notte del 1 dicembre si è rischiato al Pronto Soccorso del Ruggi ma per fortuna grazie al personale in servizio in azienda sia del pronto soccorso, della vigilanza e della squadra antincendio, in particolar modo, e ai vigili del fuoco si è riuscito a contenere il diffondersi dell’incendio.
” Fondamentale è stato l’intervento degli operatori che congiuntamente hanno evacuato 63 pazienti – 57 internistici e 6 chirurgici e si annoverano 2 intossicati – un operatore di vigilanza e un operatore antincendio – il tutto intervenendo in spazi ridottissimi, garantendo l’assistenza pur con vie di fuga identificate solo sulla carta e purtroppo senza precise indicazione di norme di sicurezza. Proprio su quest’ultimo punto vorremmo soffermarci. Senza fare drammi, anche perché non ce n’è più bisogno, – sostiene il Capo Dipartimento della Sanità Pubblica e Privata della CISL FP di Salerno Pietro Antonacchio – ma è una grave mancanza di attenzione che tra le varie aree del servizio in particolare, dove dovrebbero esserci in media 32 pazienti stazionari in attesa di ricoveri e/o dimissioni e per un numero massimo di 36 in casi estremamente particolari, ordinariamente si lavora sempre sui 56, una ventina oltre il consentito. L’evento ha dimostrato, se ce ne fosse ancora la necessità, che bisogno avere un piano di evacuazione tanto più importante quanto più gli spazi sono limitati. La CISL FP da anni sollecita sulla necessità di avere spazi e percorsi congrui al fine di garantire l’igiene e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Sulla stessa linea di pensiero incalza Alfonso Della Porta, Segretario Provinciale della CISL FP di Salerno: “Vi è la necessità di creare un team del Risk Management e di programmarlo in un’ottica e visione d’insieme complessiva che tenga conto della partecipazione di tutti i dipartimenti, individuando operatori esperti e con diverse professionalità, e considerare chi realmente ha le specifiche competenze per poter apportare professionalità e garanzia di un lavoro di team eccellente. La sanità consta di fondamentali indirizzi tra cui la prevenzione è il primo e più importante. Non si può continuare a gestire spazi con la prepotenza di alcune figure mentre ci sarebbero percorsi e linee guida da rispettare e adeguare i protocolli aziendali che riteniamo allo stato obsoleti e senza rispetto delle norme regolamentanti la sicurezza.”
“Ci aspettiamo ad horas una convocazione straordinaria da parte del Direttore Generale – concludono Antonacchio e Della Porta – nella quale si possano definire percorsi condivisi e trasparenti per definire linee guida e protocolli d’intervento ma soprattutto coinvolgendo operatori che abbiano specifiche competenze sulla materia e avanzato grado di esperienza. Il rinnovamento nella gestione di una complessa azienda passa innanzitutto sulla rinnovata capacità innovativa di valorizzazione del merito e della professionalità.”