Salerno. Criticità carcere: monta protesta della polizia penitenziaria Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

“Quel che è sta avvenendo a Fuorni è inaccettabile e ci ricorda per l'ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario"

Salerno. Monta la protesta dei poliziotti penitenziari, aderenti al Sappe ed in servizio nella Casa circondariale Fuori a Salerno, dopo gli ultimi gravi eventi critici avvenuti nei giorni scorsi.

 “Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della Polizia penitenziaria, anche con strumenti idonei per garantire l’incolumità degli Agenti. Servono, e il Sappe lo rivendica da tempo – inascoltato dalle istituzioni deputate ad intervenire – urgenti provvedimenti per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a Polizia di Stato e Carabinieri, ossia pistola “taser” e l’istituzione in ogni carcere una Sezione custodiale chiusa dove detenere e vigilare i detenuti più facinorosi o che si rendono protagonisti di episodi di violenza minacce nei confronti del personale”, denuncia il Segretario Regionale della Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Tiziana Guacci.
La sindacalista evidenzia che “nel carcere di Salerno è da giorni che i detenuti della Prima Sezione stanno protestando, oltre alla battitura delle suppellettili, non permettono la chiusura nelle loro celle, rimanendo dal 7 dicembre aperti h24 all’interno della sezione. Neppure l’intervento di comandate e direttrice è stato utile a stemperare la tensione e alcuni detenuti non li hanno fatto nemmeno parlare, facendo addirittura saltare le serrature dalle celle tanto che qualche cancello traballa perché non sono in grado di risolvere e gestire i problemi dell’acqua calda e riscaldamento”.

Impietosa la denuncia del Sappe: “quel che è sta avvenendo a Fuorni è inaccettabile e ci ricorda per l’ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari della Campania, contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. Rinnoviamo, alla luce dei gravi fatti la richiesta di un incontro con i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria per affrontare gli eventuali interventi da adottare, a cominciare dalle tutele da assicurare al personale in servizio”. Nel quadro complesso della situazione, Guacci evidenzia che “alcuni giorni fa un detenuto è stato autorizzato a dormire in uno stanzino di fronte all’Ufficio matricola: pare che l’uomo avesse anche una certa libertà di movimento ed ha brutalmente aggredito un poliziotto, costringendo quest’ultimo a ricorre alle cure ospedaliere, con relativa prognosi di cinque giorni”.
“La situazione penitenziaria campana è sempre più critica” – dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe – va bene l’intendimento del Governo orientato a non avere alcuna indulgenza verso chi aggredisce i nostri poliziotti e va quindi nella giusta direzione il nuovo Decreto Sicurezza del Governo, là dove prevede proprio un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere. Ma servono con urgenza fatti concreti”.

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