Salerno. La chiesa cinquecentesca di San Filippo Neri completamente abbandonata: a denunciarlo è Massimo La Rocca, divulgatore di Storia, Storia salernitana, Storia dell’Architettura, Storia dell’Arte e di Archeologia.
“Le porte della struttura – scrive La Rocca in una nota – sono spesso state trovate spalancate, dunque l’interno è stato soggetto ad atti vandalici e a saccheggi dici che nei secoli era stato gelosamente custodito. A provarlo, molte segnalazioni, sia scritte che via social. Personalmente, già a giugno 2014 denunciai, con una lettera indirizzata a centinaia di destinatari, tra i quali mass media, autorità civili e religiose, ma anche Soprintendenza e Ministero dei Beni culturali, che l’edificio presentava usci aperti ed era del tutto incustodito, per non parlare del pessimo stato di conservazione e del caos regnante all’interno. Dopo cinque anni e mezzo dalla prima denuncia, niente era cambiato.Effrazioni e intrusioni a danno della chiesa sono risultate, nel tempo, una costante. A fine 2019 pensai di fare appello alla Curia Arcivescovile, proprietaria dell’immobile, e di intervenire in modo più drastico. Inutile cambiare le serrature, che vengono comunque forzate: la chiesa ha almeno 4 accessi, uno dei quali già murato, e si doveva procedere a murare tutti gli altri“.
La Rocca rivolge un appello anche ai cittadini, per smuovere la coscienza civica, ma anche alle istituzioni: “I cittadini dovrebbero avere parte attiva nella logica tutela delle emergenze storiche che insistono nel proprio rione. Se si nota che gli accessi alla struttura sono aperti da settimane, perché non si avvisano le istituzioni? Quando, poi, il Comune si deciderà a installare una capillare videosorveglianza territoriale, che risulterebbe utile anche in funzione della tutela del patrimonio storico? L’ente salernitano deve assumere il ruolo di regia, che solleciti e coordini soggetti pubblici e privati riguardo al recupero di questo immenso patrimonio. Parimenti, gli attuali frati cappuccini salernitani, insediati dal 1908 nel nuovo convento in piazza San Francesco, potrebbero svolgere un ruolo importante nel presente e nel futuro della Chiesa di San Filippo, con la custodia e il restauro della chiesa e del vecchio convento, anch’esso oggi abbandonato, che in alternativa il Comune potrebbe adibire ad albergo di prestigio come il suo “gemello”, il Convento dei Cappuccini di Amalfi”.
La Rocca conclude: “Occorrerebbe che i ministri dei Beni Culturali allargassero i propri orizzonti e facessero visita in tutta Italia, inclusa Salerno, per verificare lo stato di conservazione dei beni culturali e l’efficienza della locale Soprintendenza. Una volta recuperata, la chiesa di San Filippo, data la sua incantevole posizione, garantirebbe un ritorno economico ospitando cerimonie religiose come i matrimoni, su modello della chiesa di San Felice in Felline. Su questa scia, si potrebbe pensare al recupero, come belvedere, del bastione e di collocare su di esso, in funzione turistica, delle copie di antichi cannoni. Salerno Città Europea è il motto di chi da 31 anni governa sui salernitani. Ma nel resto d’Europa i beni storici sono di regola curati. Qui a Salerno, invece, sono in gran parte abbandonati o semiabbandonati a causa della sciatteria di italici soggetti di potere locali, regionali e nazionali”.