Salerno. Le organizzazioni sindacali CGIL FP CISL FP UIL FPL CSA ( F.t o Antonio Capezzuto F.to Raffaele Vitale F.to Gerardo Bracciante F.to Angelo Rispoli) proclamano lo stato di agitazione dei dipendenti al Comune.
La nota stampa inviata alla nostra redazione
” Le organizzazioni sindacali convocate dalla Parte Pubblica su richiesta delle scriventi per discutere nel
merito delle problematiche attinenti il personale dipendente, hanno constatato l’assenza della controparte ad
esclusione del Dott. Luigi Carmelo Della Greca unica persona sempre disponibile alle risoluzioni del personale
dipendente. Appare grave, la totale mancanza di interesse della Parte Pubblica, in quanto nella precedente riunione del 12/07/2022, di comune accordo era stato stabilito un percorso di corrette relazioni sindacali per la risoluzione delle problematiche attinenti non solo il personale dipendente, ma anche le vicende che interessano il Comune di Salerno in riferimento decreto “Salva Città” .
L’adozione di atti unilaterali che coinvolgono in maniera forte il personale dipendente, richiederebbe a nostro avviso un confronto di merito con le OO.SS. (anche se anche se “FORSE” non previsto dalla contrattazione decentrata).
Quanto sopra dimostrerebbe il dovuto rispetto nei confronti dei lavoratori che da anni si vedono aumentare i carichi di lavoro a causa della atavica carenza di personale. Pertanto, si proclama lo stato di agitazione ed il blocco totale di tutte le prestazioni straordinarie, in ogni Settore e Servizi dell’Ente ( nessuno escluso) fino all’ottenimento di concrete ed idonee risposte dalla Parte Pubblica per quelle che sono le rivendicazioni delle organizzazioni sindacali. Ciò significa che le prestazioni non verranno riprese con il semplice avvio delle trattative, ma all’ottenimento di soluzioni idonee atte alla tutela del personale dipendente in particolare in materia di sicurezza sul lavoro, fabbisogno del personale e sulle misure adottate col decreto “Salva Città” in quanto le misure adottate con tale decreto si tradurranno in un aumento della pressione fiscale non solo sui dipendenti dell’Ente ma in maniera forte sui cittadini producendo, altresì di conseguenza una riduzione dei servizi erogati alla città”.