Capaccio Paestum. Si è conclusa positivamente la Conferenza dei servizi per la realizzazione della pista ciclabile intercomunale dei templi.
Dalla conferenza è emersa la volontà di adeguamento, in fase di progettazione esecutiva, del tracciato ciclabile secondo quanto delineato nel Puc di Salerno. Per quante riguarda le aree demaniali, invece, trattandosi, in buona sostanza, di interventi di manutenzione, saranno avviati contatti con gli enti e il ministero competente per ottenere il nullaosta o autorizzazioni all’utilizzo delle aree interessate. Il progetto da 21 milioni di euro, finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, vede Capaccio Paestum quale Comune capofila.
Il progetto
Prevede la realizzazione di una pista ciclabile che coprirà il percorso da Salerno ad Agropoli in particolare i territori toccati dall’infrastruttura “green” sono Salerno, Pontecagnano Faiano, Battipaglia, Eboli e Agropoli. Suggestivo il percorso che, con inizio dal lungomare di Salerno, attraverserà tutta la litoranea per raggiungere il Parco Archeologico di Paestum, i siti archeologici di Hera Argiva, il castello Angioine Aragonese di Agropoli e una pluralità di siti di elevato valore storico, archeologico e naturalistico. Con questo progetto si andrà a ridare dignità anche alla vecchia pista ciclabile, da tempo nel degrado e nel contempo a ripristinare la possibilità per gli appassionati di vivere le città attraverso la mobilità lenta, capace di far cogliere ancor di più le peculiarità delle diverse aree interessate. Con il progetto in questione, si mira a realizzare una viabilità dedicata che garantisca una percorribilità ciclabile e pedonale nella massima sicurezza. La pista ciclabile ha infatti lo scopo di incentivare l’uso della bicicletta ma anche la semplice passeggiata, quali mezzi alternativi per gli spostamenti brevi, per ridurre l’ utilizzo dei veicoli. Il progetto si inserisce in un quadro programmatico di iniziative volte al rafforzamento dell’offerta turistica, attraverso interventi che favoriscano la mobile sostenibile.
Andrea Passaro