Centro trasfusionale Roccadaspide: Auricchio scrive a vertici Asl Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Roccadaspide. “Assicurare il minimo livello assistenziale, ripristinando la piena funzionalità del Distretto sanitario con lo sgombero dei locali per ospitare il centro trasfusionale e il ripristino dell’organico trasferito”. A chiederlo è l’amministrazione comunale di Roccadaspide, retta dal sindaco Gabriele Iuliano, su proposta del vicesindaco Girolamo Auricchio. L’ente ha invitato il direttore generale dell’Asl, Mario Iervolino, e il direttore sanitario Mario Minervini, a intervenire in maniera celere. Centro della problematica è la situazione che riguarda il centro trasfusionale di Roccadaspide, chiuso per permettere i lavori per l’ospedale di comunità che sarà realizzato presso il distretto. Oltre 300 donatori delle aree interne sono ora in estrema difficoltà, costretti a subire disagi per poter donare il sangue. 

I locali per ospitare le attività ci sarebbero, ma vanno sgombrati: la stessa direzione sanitaria ha inoltrato diverse note alla direttrice del Distretto, Giuseppina Arcaro, affinché si proceda a liberare il seminterrato della struttura ospedaliera, occupata dal Distretto 69 con materiale cartaceo e non per ricollocare il centro trasfusionale. “Questo ente – si legge inoltre nella delibera – ha più volte sollecitato il direttore generale dell’Asl a prendere provvedimenti circa il trasferimento di undici medici, omettendo nel procedimento di trasferimento degli atti che hanno impossibilitato l’impugnazione al Tar. Ad oggi non vi sono state risposte in merito, né si è provveduto all’assunzione di altro personale ripristinando il precedente organico“. Da qui la decisione del Comune di scrivere ai vertici dell’Asl per chiedere una risoluzione immediata della problematica.

Il Distretto 69 afferisce a 21 comuni: Capaccio Paestum, Albanella, Aquara, Bellosguardo, Castel San Lorenzo, Castelcivita, Controne, Corleto Monforte, Felitto, Giungano, Laurino, Monteforte Cilento, Ottati, Piaggine, Roccadaspide, Roscigno, Sacco, Sant’Angelo a Fasanella, Trentinara e Valle dell’Angelo, su un’estensione territoriale di circa 822 km e con un bacino d’utenza pari a 60.000 abitanti, la maggior parte dislocate nelle aree interne. Anche nella conferenza dei sindaci del Distretto sanitario tenutati il 13 gennaio scorso sono emerse le varie criticità e i problemi relativi all’assistenza sanitaria territoriale nell’area di riferimento.

 

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