Perdifumo. Dopo 28 anni Alfredo Paragano riconosciuto “vittima del dovere” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Paragano era un uomo onesto e inavvicinabile e mai si sarebbe piegato alle richieste di favori alla malavita

Perdifumo.  Ci sono voluti 28 anni affinchè Alfredo Paragano, all’epoca dei fatti agente di custodia,  fosse riconosciuto vittima del dovere.

Correva l’anno 1982. Era una fredda mattina del 12 febbraio. Erano le 7.30 circa quando da un palazzo ubicato in Arzano in provincia di Napoli usciva dal portone l’appuntato scelto del Corpo degli Agenti di Custodia (oggi Polizia Penitenziaria), Alfredo Paragano originario di Perdifumo. Paragano dopo un periodo di ferie si apprestava a raggiungere l’auto per raggiungere il Carcere di Poggioreale dove prestava servizio. Purtroppo ad attenderlo vi erano alcuni sicari che,  dopo un breve inseguimento, tra le urla della moglie, lo crivellarono con numerosi colpi di arma da fuoco.

Paragano era un uomo onesto e inavvicinabile e mai si sarebbe piegato alle richieste di favori alla malavita. Ci sono voluti ben 28 anni prima che fosse definitivamente chiarita la matrice camorristica del delitto e fosse riconosciuto dal Ministero dell’interno come “vittima del dovere”. A  Paragano non è stata mai concessa la medaglia d’oro al valore militare, probabilmente perché al momento del suo assassinio era libero dal servizio, ma questi “cavilli burocratici” non devono distogliere da persone che con il loro esempio hanno pagato a caro prezzo la loro rettitudine.

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