Dal 1 luglio Agropoli viene privata dell’ambulanza rianimativa mentre da Bellosguardo il personale medico del 118, verrà trasferito a Capaccio Paestum. Sulla vicenda intervengono i componenti del coordinamento provinciale della Lega Salvini Premier con Pamela Di Nome, Rappresentante Territoriale Cilento 3 e Alburni, in collaborazione con il Commissario di Roccadaspide Roberto D’Angelo, Antonella Franco, Coordinatrice Provinciale Responsabile Tesseramento e Antonio Trimarco, Responsabile Provinciale alla Sanità. ” Il coordinamento del partito di Matteo Salvini in provincia di Salerno, ha provveduto ad inoltrare un’ interrogazione presso il Consiglio Regionale e all’assessore competente, riservandosi – si legge in una nota stampa – di valutare ulteriori manifestazioni di protesta a difesa dei cittadini che si vedono penalizzati e privati di un diritto fondamentale per colpa della classe politica del centrosinistra guidata da Vincenzo De Luca al governo della Regione Campania e fautrice di pessime scelte e decisioni errate che andranno purtroppo a penalizzare ulteriormente un servizio di vitale importanza, quello dell’assistenza sanitaria, a danno dei cittadini”.
La nota continua: ” Una vera e propria polveriera che con l’inizio del periodo estivo con molta certezza esploderà con tutte le sue tragiche conseguenze nei territori a sud della provincia di Salerno, Cilento e Vallo di Diano. Alla soppressione di vari reparti nei presidi ospedalieri sul territorio si aggiungono altri tagli e disfunzioni che certamente non mancheranno di causare notevoli disagi in un’area geografica in cui in questi giorni si registra un notevole aumento demografico, grazie alle migliaia di turisti che ogni anno preferiscono arrivare in questi luoghi per le vacanze. Nuove e pericolosissime tegole, infatti, stanno per abbattersi sulla già disastrata situazione in cui versa la sanità campana a sud di Salerno: il dito è puntato decisamente contro l’ASL e la Regione, colpevoli di scelte e decisioni scellerate che hanno penalizzato negli anni tutti i presidi ospedalieri del Cilento e Vallo di Diano con la soppressione e l’accorpamento di tanti reparti, tagli di personale e conseguenti turni massacranti operanti negli stessi. Langue Agropoli, che oltre a soffrire del ridimensionamento dell’ ormai ex Ospedale Civile e della mancanza di un Pronto Soccorso degno di questo nome, dal 1 di luglio si è vista privata dell’ambulanza rianimativa. Anni di lotte, di proteste e di lungaggini amministrative e burocratiche che hanno portato il nosocomio della città capofila del Cilento a drastici ridimensionamenti di reparti, attrezzature mediche e di personale medico. La mancanza di questo servizio incide negativamente in molte circostanze di primo soccorso, soprattutto quelli salvavita, dove i tempi d’intervento sono molto limitati come tempistica e stabilizzazione del paziente prima che questo venga trasportato presso il più vicino ospedale per le cure necessarie atte a salvare la vita. E’ una decisione questa che non mancherà di comportare notevoli disagi in un’area geografica in cui si registrano ogni estate centinaia di migliaia di presenze. Anche l’ospedale di Roccadaspide versa in una difficilissima situazione che non pochi problemi sta arrecando all’utenza delle aree interne della Valle del Calore. Alcuni lavori di ristrutturazione, si legge in una nota, interessano solo il terzo piano lato ex ginecologia, fra le altre cose mai entrato in funzione a danno del centro trasfusionale che non essendo attivo, a distanza di un anno sta arrecando non pochi disagi per quanto concerne la raccolta del sangue. Poi la decisione di trasferire i medici del Saut di Bellosguardo a Capaccio Paestum dal 7 luglio, decisione questa che sta suscitando un coro di proteste perché tale spostamento del personale medico ridotto esclusivamente ad autista e infermiere lascerà sguarnito un vasto territorio interno già molto molto difficile da raggiungere e percorrere, a causa della disastrata condizione della viabilità che va a ostacolare le operazioni di soccorso e di protezione civile. A seguito di un tavolo tecnico dei Sindaci dei comuni interessati L’ASL Salerno ha diramato un comunicato in cui annuncia che “nei prossimi giorni, trascorsa l’emergenza e appena definita l’aggiudica della giustizia amministrativa del lotto 11 relativo alle postazioni di Roccadaspide, Bellosguardo e Piaggine si procederà all’impiego di un’auto medica operante sulle citate in particolar modo Bellosguardo e Piaggine. La decisione di sopprimere reparti di vitale importanza, accorpandoli ad altri presidi ospedalieri sta causando una serie di gravi disagi che vedono da una parte i pazienti costretti ad aspettare mesi per essere sottoposti a visite, controlli clinici o percorrere distanze notevoli, salvo la loro decisione di rivolgersi alle strutture private a pagamento. Da un’altra il personale medico, logorato da turni massacranti per fronteggiare la mole di lavoro dovuto appunto alla soppressione dei servizi e dei reparti negli altri ospedali operanti sul territorio. I gravi fatti di cronaca accaduti nei giorni scorsi, non lasciano adito ai dubbi, circa le scellerate decisioni della Regione e delle ASL che, di fatto, hanno dilaniato il già precario assetto della situazione della sanità campana. E’ da menzionare, infatti, il tragico incidente avvenuto in località Cioffi nel Comune di Eboli, in cui hanno perso la vita tre persone una delle quali, era accompagnata alla volta dell’Ospedale di Battipaglia per essere curata, perché ad Agropoli non sarebbe stato possibile. L’odissea di un altro ragazzo agropolese, costretto a peregrinare ben tre nosocomi sotto l’attacco di una pericolosissima trombosi, che rischiava di portarlo alla morte, e ancora il decesso di un altro giovane a causa di un incidente stradale. Sono questi gli ultimi tragici epiloghi di una lunga serie di morti negli anni, imputabili quasi sempre all’assenza di un Pronto soccorso, in questi casi quello di Agropoli, che, se attivato, avrebbe certamente limitato il lungo elenco dei morti a causa appunto delle disfunzioni ospedaliere e dei ritardati interventi delle unità rianimative, con la mancanza e lo spostamento del personale abilitato al soccorso voluto dall’ASL e dalla Regione Campania”.