Albanella, Mirarchi: “Sì a bretella Agropoli-Eboli, no ad abbattimenti” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Il vicesindaco vede l'arteria come opportunità di sviluppo, ma il territorio e i cittadini dovranno essere tutelati

Albanella. Per alcuni è un’opera di fondamentale importanza per i territori coinvolti, per altri solo una nuova – l’ennesima – colata di cemento che attraverserebbe il territorio della Piana del Sele e del Cilento, deturpandolo. E, come se non bastasse, portandosi dietro una scia di espropri che interesserebbero abitazioni private, terreni, coltivazioni, ma anche canali irrigui e demanio comunale. Parliamo della bretella di collegamento Agropoli-Eboli, che oltre ai due comuni attraversa anche il territorio di Albanella, così come Capaccio Paestum e Serre.

Un progetto controverso quello del collegamento veloce tra l’autostrada A2 del Mediterraneo, perché se la variante alla Statale 18 rappresenta un’opera fondamentale per oltre ottanta comuni e per i residenti, un’infrastruttura grazie alla quale diminuiranno i tempi utili per il raggiungimento di luoghi di lavoro, uffici centrali, strutture sanitarie e ospedaliere. Tuttavia, c’è un quesito fondamentale che i cittadini si pongono: quanto impatto avrà sui territori d’appartenenza la costruzione di questa infrastruttura?

La nostra posizione – spiega il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici di Albanella, Pasquale Mirarchiè quella di fare sviluppo sul nostro territorio, ma nella maniera meno impattante possibile per i nostri cittadini. Siamo favorevoli alla realizzazione della bretella, perché bisogna comprendere che non si può rimanere fermi e immobili per sempre e che il nostro territorio può solo che beneficiare di una infrastruttura simile. Tuttavia, abbiamo già intavolato dialoghi con la Provincia di Salerno, gli altri Comuni ed enti coinvolti e l’Anas, affinché non si tocchino le case dei nostri cittadini e gli espropri, che pure ci saranno, siano limitati al minimo“.

Sul territorio di Albanella, stando alla progettualità attualmente definita dall’Anas, sono circa 120 i proprietari di terreni, strutture abitative, uliveti, vigneti e terreni più o meno sfruttati per l’agricoltura che potrebbero subire espropri.

I cittadini – spiega il vicesindaco Mirarchisaranno informati di ogni singolo passaggio e, a breve, si terrà anche un incontro pubblico sul tema, a Palazzo Spinelli, volto a raccogliere dubbi e osservazioni da sottoporre al vaglio dell’Anas. Escludo a priori, tuttavia, l’esproprio e il conseguente abbattimento di abitazioni sul nostro territorio e l’amministrazione sta lavorando proprio in questo senso, nel tentativo di limitare davvero al minimo l’impatto dell’infrastruttura sul nostro territorio. Ad Albanella un progetto simile può fare bene, soprattutto se viene indirizzato nella nascente area industriale: può essere in questo modo volano per l’impresa, favorendo la creazione di attività e posti di lavoro. Allo stesso modo, garantirebbe una maggiore apertura a flussi di turismo, permettendo al nostro paese di cambiare completamente volto e uscire dall’immobilità che lo attanaglia. Certo, se le nostre richieste dovessero venire disattese – conclude Mirarchi sarò il primo a mettermi a capo delle barricate per impedire qualsiasi operaSiamo sempre stati al fianco dei cittadini di Albanella e continueremo a esserlo sempre“.

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