Agropoli. Un solo bidone per la raccolta dell’olio esausto su una popolazione di 23.000 abitanti. A sollevare la problematica ambientale è il consigliere comunale di opposizione, Raffaele Pesce.
“ Prima di tutto va ricordato – afferma Pesce – che gli oli esausti non vanno assolutamente smaltiti attraverso la rete fognaria, anche in presenza di depuratori. Ad Agropoli, l’unico bidone per la raccolta di oli esausti domestici è posizionato nel vecchio complesso della Croce Rossa Italiana, in via Lombardia, presso la sede operativa della Agropoli Cilento Servizi. Si trova in uno stato di totale incuria, sporcizia e pericolo. L’area è sempre accessibile ed è posizionato a pochi metri dalla strada e dalle abitazioni, a rischio incendio anche per atti vandalici”. Pesce lamenta pure la scarsa informazione sullo smaltimento di questa tipologia di rifiuto. “ Non vi è alcuna indicazione sulla raccolta dell’olio esausto sul dépliant del Comune – sottolinea Pesce – ma c’è un assessore all’ambiente in questo Comune?. Porterò l’argomento in consiglio comunale”.
Pesce contesta all’amministrazione anche la scelta di collocare i tubi dell’impianto di areazione davanti all’opera del compianto maestro Andrea Guida.
Una vicenda, che è stata oggetto di un’interrogazione, con la quale il consigliere chiedeva all’amministrazione di relazionare in merito. “Nel corso dei lavori al Pala di Concilio fu gravemente danneggiata l’opera ceramica del compianto artista agropolese Andrea Guida con la rottura di piastrelle per la realizzazione di un’apertura per l’impianto di aereazione. Successivamente i tubi esterni dell’impianto sono stati collocati proprio davanti all’opera già sfregiata e ancora sono là”. L’opera è stata realizzata dall’artista nel 2010, uno dei pannelli fu danneggiato nell’agosto del 2022 durante i lavori. La struttura sportiva è stata interessata da lavori di restyling. Durante i lavori è stata aperta una finestra, prossima ad un pilastro, funzionale a posizionare l’impianto di condizionamento, andando così ad intaccare e danneggiare una porzione di mattonella. L’opera è stata successivamente riparata dal figlio Antonio dell’artista agropolese. L’opera è composta da una serie di mattonelle, che sono state collocate su una facciata laterale del Pala “Di Concilio”. Ora il pannello ceramico risulta praticamente “oscurato” dalle tubazioni che, sicuramente, non le rendono onore.