Viadotto Sarno, rinvenute due discariche abusive Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

I rifiuti dati anche alle fiamme: rinvenuti anche documenti riconducibili a due privati, che consentiranno di denunciare i responsabili

Sarno. Prosegue l’attività di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali nel territorio del Parco del Sarno e delle aree limitrofe da parte del Nucleo Guardie Giurate Ambientali Accademia Kronos. Una attività resa sempre più complessa ma che in alcuni casi grazie all’impegno degli operatori ambientali, riesce a dare buoni risultati.

Proprio in occasione di uno degli ultimi controlli effettuati nei pressi del Viadotto Sarno, gli agenti accertavano che ignoti sue due distinte aree avevano abbandonato e in parte dato alle fiamme diverse tipologie merceologiche di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. In particolare, nella prima area avente superficie pari a circa circa 30 metri quadrati e la seconda di circa 15 metri quadrati, poco al di sotto del viadotto dell’A30, si rinvenivano inerti di origine edilizia, tubi corrugati in pvc, rifiuti plastici e rifiuti ferrosi, guaine bitumose esauste, parti di carrozzeria e cruscotti autovetture di diverse marche, barattoli di vernici e diluenti, rifiuti indifferenziati, beni durevoli dismessi, indumenti, e frammenti di pannelli in cemento amianto, ma anche alcuni documenti riconducibili a due privati e parti di targhe estere.

Un ritrovamento importante che, alla luce delle nuove disposizioni di legge, consentirà di denunciare nei prossimi giorni alla Autorità Giudiziaria due cittadini per diverse violazioni ed in particolare: perché a seguito di ripetute azioni, smaltivano illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, favorendo di fatto la realizzazione di un deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi su terreno nudo; perché a seguito di ripetute azioni smaltivano illecitamente su suolo privato ma di pubblica fruizione determinando un diffuso fenomeno di inquinamento; perché a seguito di ripetute azioni abbandonavano su suolo nudo rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi provocando un diffuso fenomeno di inquinamento.

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