Il Direttore Generale dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, ha conferito l’incarico per il progetto esecutivo relativo alla realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistenziale a Roccadaspide. La notizia, resa nota pochi giorni fa con la pubblicazione della delibera da parte dell’Asl, è stata accolta con grande entusiasmo nella Valle del Calore.
Nella Valle del Calore risiedono circa 51mila abitanti, per la maggior parte anziani, dislocati su un territorio molto ampio e con pessime infrastrutture, e lottano da sempre per la tutela della sanità locale. La struttura, finanziata per un importo di circa tre milioni di euro, sorgerà presso l’eliporto della cittadina, ossia presso l’area attualmente dedicata all’atterraggio dell’eliambulanza, a pochissimi metri dall’ospedale di Roccadaspide. Si tratterà di una struttura che occuperà una superficie di circa 1600 metri quadrati, che si svilupperà su due livelli e che comprenderà anche un seminterrato. L’atterraggio dell’eliambulanza sarà ugualmente consentito presso un’area apposita che sarà realizzata proprio sopra la struttura che conterà quaranta posti letto destinati ai pazienti non autosufficienti, affetti da patologie che richiedono la continuità assistenziale medica ed infermieristica. I pazienti della Valle del Calore, in pratica, non dovranno più trascorrere lunghi periodi di degenza nelle RSA lontane centinaia di chilometri dalle loro abitazioni per poter essere assistiti a tempo pieno, ma potranno essere ricoverati nella struttura. Con la nascita della Residenza Sanitaria Assistenziale, Roccadaspide potrà contare su centoventi posti letto. Quaranta della nuova struttura, nonchè sui settanta già attivi presso il nosocomio rocchese e i dieci che saranno presto attivati con la realizzazione dell’Ospedale di Comunità. Per quest’ultima opera da un milione di euro i lavori sono già stati affidati, andrà ad occupare un’ala del terzo piano dell’ospedale e che servirà ai pazienti che seppur non presentano patologie urgenti necessitano di cure, controlli e assistenza continua.
Alessandra Pazzanese