Sapri. “La statua realizzata da Emanuele Stifano posizionata sul lungomare di Sapri è meravigliosa e rappresenta la bellezza dell’arte in tutte le sue sfaccettature – dichiara Lino Miraldi, patron di Miss Cilento, da oramai vent’anni Ambasciatore delle bellezze femminili del nostro territorio in Italia e pure in tutto il Mondo attraverso la direzione regionale del prestigioso Concorso internazionale Miss Universe – l’arte è soggettiva ed ogni opera ognuno di noi può interpretarla come vuole. Talvolta, le statue sono semplici monumenti, altre volte hanno un potere magico: far venire a galla tutto quello che si annida nella nostra società. In questi giorni ho ascoltato che gran parte delle polemiche si appigliano al fatto per cui le spigolatrici non erano sicuramente così, come se un’opera d’arte dovesse sempre essere figurativa e rispettare rigorosamente la verità storica, l’arte è per me tutt’altro”.
Miraldi continua: “Conosco bene e sono stato nello studio dell’Artista di Pellare Emanuele Stifano, nelle sue opere precedenti egli ha sempre esaltato e valorizzato la bellezza del corpo maschile o femminile basti vedere la statua del Nocchiero di Enea Palinuro posizionata all’ingresso della nota località balneare oppure quella di San Bartolomeo Martire a Pellare: sono quasi completamente nudi e le loro forme corporee sono rappresentate con la giusta sublimazione in un caso dal fisico giovanile e muscoloso, nell’altro di un anziano torturato. Credo che la statua posizionata sul lungomare di Sapri sia una vera e propria opera d’arte che va ammirata e basta. Diciamo che questa statua rappresentante una donna, lavoratrice dei campi, addetta alla spigolatura del grano (tra i prodotti basilari della Dieta Mediterranea) che si trovava ad assistere allo sbarco di Pisacane, che parteggia per i trecento, li segue in combattimento, ma finisce per assistere impotente al loro massacro da parte delle truppe borboniche può segnare e rappresentare un riscatto a quella sanguinosa battaglia di allora, alla battaglia che oggi le donne ogni giorno combattono contro le assurde violenze nei loro confronti e, pure, alla recente battaglia che Noi tutti abbiamo combattuto, sperando che sia al termine, contro il Covid19 che ci ha tenuto chiusi per quasi due anni nelle nostre abitazioni privandoci delle cose che ritenevamo normali e togliendoci la nostra serenità.
Sarei felice se questa opera d’arte potesse anche un pò contribuire a destagionalizzare il turismo nel Golfo di Policastro; chi a maggio o settembre va a visitare il Cristo di Maratea poi può fare una capatina sul lungomare di Sapri ad ammirarla ed a gustare un buon gelato e poi può spostarsi prima a Palinuro per scattare una foto al “Nocchiero di Enea” e poi a Marina di Camerota dove nella Grotta della Cava, aldilà del porto turistico, sono state ritrovate ossa umane risalenti al Medio Evo. La statua sicuramente manifesta la bellezza di una donna che racconta la sua voglia di libertà . Nessuna donna deve aver timore di mostrare a qualcuno la sua bellezza nel timore che qualcuno possa ostentarla; addirittura poi chi vede nella statua del sessismo prende un abbaglio perchè certamente esso non risiede in una opera d’arte ma invece questo sessismo si annida altrove e va sempre immediatamente denunciato.