Capaccio. Consorzio replica Comune: “Vantiamo credito di circa 4 mln” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Capaccio Paestum. Canoni per occupazione di suolo pubblico non pagati per 44.000 euro: il Consorzio di bonifica sinistra Sele di Paestum, passa al contrattacco. E, ipotizza una possibile compensazione della somma, rispetto al credito vantato nei confronti del Comune di 4 milioni di euro.

L’ente, diretto dal presidente Roberto Ciuccio, si dice pronto a pagare le somme, laddove fossero dovute, al Comune che, invece, contesta l’evasione del pagamento della Tosap per gli anni dal 2016 al 2019. Nel mezzo un vecchio contenzioso e il mancato versamento nelle casse consortili di circa 4 milioni di euro. “ Riguardo i presunti canoni Tosap dovuti al Comune di Capaccio Paestum – si legge in una nota – l’ufficio amministrativo del Consorzio bonifica di Paestum precisa che non ha ricevuto alcun atto ufficiale o intimazione di pagamento. Quando ciò avverrà attraverso idonee forme di notifica, una volta verificata la coerenza della debenza reclamata, l’ente di bonifica non si sottrarrà minimamente al versamento delle somme dovute, provvedendo a portarle subito in compensazione”. Una compensazione rispetto al credito vantato nei confronti del Comune di Capaccio Paestum. “Il credito fa riferimento al contributo di bonifica extragricola – evidenzia la nota – mai versato per gli anni dal 2008 al 2019 e pari a 3.578.515,20 euro, oltre alle somme ancora dovute a titolo di bonifica e irrigazione, per gli anni 2019 e 2020, che ammontano a 73.552,37 euro”.

Si tratta di un contenzioso giudiziario ultradecennale che, nei prossimi giorni, potrebbe risolversi attraverso una transazione, ma solo per gli anni più recenti. Il Comune, diretto dal sindaco Franco Alfieri,  ha da anni  sempre contestato il pagamento di tali contributi, sostenendo che non sarebbero di competenza dell’ente. Inoltre non ci sarebbe nessuna sentenza che condanna il Comune al pagamento. “Non c’è nessun titolo esigibile da parte del Consorzio ad avere queste somme”, fanno sapere dal Comune. Il tutto è partito da una legge regionale del 2003, che ha soppresso il contributo di bonifica a carico degli utenti, che già pagano quello della depurazione essendo allacciati alla rete fognaria. Questi contributi, in seguito sono stati richiesti dal Consorzio al Comune, quale utilizzatore delle strutture consortili per l’allontanamento delle acque reflue. Il Comune da parte sua, in qualità di gestore del servizio idrico, contesta al contrario il non utilizzo delle strutture, sostenendo che le acque reflue sono trattate attraverso la propria rete fognaria, che confluisce al depuratore, e poi alla condotta sottomarina. L’utilizzo potrebbe essere riconosciuto dal Comune solo per tempi più recenti e su questo sarebbe in atto la transazione. In corso le trattative per una possibile risoluzione del contenzioso.

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