Eboli, campagna elettorale al veleno: Cariello scrive al prefetto Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Eboli. Una campagna elettorale avvelenata, portata avanti da candidati senza idee, supportata da organi di stampa e rilanciata da falsi profili attraverso i social network. È l’inquietante clima del quale il sindaco di Eboli, nelle prossime ore, informerà il Prefetto di Salerno, preoccupato delle conseguenze che dichiarazioni sconsiderate e volgari, intrise di odio e sessismo, insieme con accuse inventate e pubblicazione di vere e proprie liste di persone indicate quasi come colpevoli di qualcosa, potrebbero generare. Preoccupa anche un evidente tentativo di condizionare imprenditori privati, con minacce più o meno velate, con l’obiettivo di gestirne attività ed assunzioni. «Invece di sottolineare la capacità di Comune e Piano di Zona di assicurare assistenza specialistica fin dal primo giorno di scuola, unico Comune in provincia, si pensa di fare scandalo mettendo alla gogna accreditate strutture del terzo settore – commenta il sindaco, Massimo Cariello – Analogo espediente, supportato da organi di stampa fiancheggiatori e supporters social è in atto nei confronti di imprenditori privati. Mettere pressione alle imprese, nella gestione del personale, è un tentativo di condizionamento, come testimoniano analoghi comportamenti in altre aree del Paese, dove ci sono consorterie che si alimentano del condizionamento delle imprese. È successo per la società che gestisce i servizi sociali e per l’azienda che ha vinto l’appalto per l’igiene urbana, che hanno assunto personale secondo note professionali e sulla base di colloqui. La pubblicazione di liste di professionisti assunti, a termine, in servizi gestiti da privati, accompagnate da commenti che rilanciano ipotesi di reato, significa esporre al pubblico ludibrio lavoratori e professionisti, sperando che la disperazione di alcuni possa chiudere il cerchio di una reazione violenta. Quando leggo frasi rivolte a chi ha il solo torto di avere titoli professionali per occupare determinati ruoli, in strutture private, come “se sei bravo e non diventi una puttana servile della peggiore politica”, ho la certezza che sia in atto un’azione tesa a minare il tessuto sociale, condizionare gli imprenditori e rincorrere la reazione. Non mi meraviglia che analoga attenzione non sia riservato ad una struttura privata del territorio, che vive grazie a risorse pubbliche, con assunzioni senza concorso o note professionali, ma agganciate ad amicizie, convenienze ed appartenenze familiari. Basterebbe spulciare l’elenco del personale. Questo clima di odio fa male alla città, è solo il frutto di chi vive di odio e genera veleni. Mi rivolgo a forze politiche e candidati affinché possiamo ragionare sui programmi, confrontarci sullo sviluppo, guardare al bene comune. Gli ebolitani si aspettano programmi chiari e visioni di ampio respiro, il clima di odio mette gli uni contro gli altri e non aiuta la città».

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