Salerno. Finiscono in Vaticano, precisamente all’attenzione della Congregazione per il Clero, le nomine dei trenta membri del Consiglio presbiterale effettuate dall’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno. Il nodo. L’atto di monsignor Andrea Bellandi, tra quelli di maggior rilievo adottati dal suo insediamento dello scorso sei luglio per quanto concerne la gestione delle attività della Curia, sarebbe stato ritenuto da alcuni preti non conforme alle norme del vigente diritto canonico perchè tutti i presbiteri legati all’arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno hanno diritto di eleggere e di essere eletti. Si tratterebbe di sacerdoti che, probabilmente, non hanno gradito la svolta necessaria nella Curia salernitana. Secondo questi componenti del clero, che hanno attivato la segnalazione, monsignor Bellandi avrebbe proceduto alle nomine elettive del Consiglio presbiterale senza indire elezioni e, quindi, senza consentire ai religiosi incardinati presso l’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno di individuare, oltre a quelli la cui nomina spetta di diritto oppure di fiducia del massimo rappresentante della Curia, i componenti in loro rappresentanza. Alcuni membri di questo Consiglio presbiterale, infatti, sono di natura elettiva; altri, invece, spettano di diritto all’arcivescovo. (fonte La Città)