Roccapiemonte. Neonata uccisa, madre lascia carcere per cure psichiatriche Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Roccapiemonte. Incompatibilità con il carcere in ragione della presenza di patologie psichiatriche, il gip libera M.G., la 41enne indagata per l’omicidio a Roccapiemonte della figlia neonata «Maria». Per la donna, difesa dai legali Giovanni Ventre e Stefano Della Corte, sarà applicato il regime degli arresti domiciliari presso la casa di cura Villa Chiarugi a Nocera Inferiore. L’indagata, già in cura da anni, sarà trasferita dopo un primo passaggio a Pozzuoli, nel presidio psichiatrico della casa circondariale. Lo ha deciso il gip del tribunale, Luigi Levita, che aveva nominato un perito, Ferdinando Pellegrino, per svolgere una consulenza psichiatrica sullo stato mentale della donna, che dal 10 settembre si trovava in carcere per omicidio volontario. La Procura di Nocera, nella figura del sostituto Roberto Lenza, accusa la stessa di aver ucciso la figlia, che sarebbe rimasta in vita una sola ora, prima di essere gettata dalla finestra del bagno, al secondo piano di un’abitazione in via Roma, a Roccapiemonte. Nella stessa inchiesta è indagato, ma a piede libero, anche il marito della donna, il 47enne M.T.. Su di lui, il gip non ha ravvisato al momento indizi ed elementi tali da ritenerlo coinvolto nel delitto. È difeso dai legali Antonio Lauro e Michele Tedesco. La donna è stata oggetto anche di colloqui con un perito nominato dalla Procura, oltre che dalla difesa stessa, che in fase preliminare, prima dell’interrogatorio di garanzia, aveva chiesto di valutare la compatibilità dell’indagata con il carcere. L’inchiesta, invece, non è ancora conclusa. I carabinieri hanno ascoltato nelle ultime settimane diversi testimoni per ricostruire i fatti del 2 settembre. (fonte Il Mattino)

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