Parco del Cilento, Iannuzzi: “Spiragli per nuovi insediamenti giovani” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Parco del Cilento. Basterà una polizza fideiussoria a garanzia del proprio impegno, ai giovani imprenditori, per accedere ai finanziamenti Psr e creare nuovi insediamenti nell’area Parco.

Si sblocca in questo modo la paradossale situazione che vedeva l’impossibilità per i giovani di avviare insediamenti agricoli nell’area protetta in quanto non qualificati come imprenditori agricoli professionisti. Il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dopo il pressing del presidente della Comunità del Parco Salvatore Iannuzzi sulla necessità di garantire l’insediamento dei giovani in agricoltura, ha prodotto un primo atto deliberativo che apre la strada agli aspiranti agricoltori attraverso la sottoscrizione di una polizza fideiussoria a garanzia dell’area protetta.  Iannuzzi aveva ricevuto decine di denunce da parte di giovani che, di fatto, a causa dei dinieghi emessi dal Parco sulle concessioni edilizie funzionali alla partecipazione bandi PSR pubblicati dalla regione Campania  si vedevano precluso un avvenire in agricoltura.  Un “paradosso normativo”, che impediva a giovani imprenditori di insediarsi nel territorio del Parco.

“Se da un lato – spiega Iannuzzi – si registravano misure Psr altamente incentivanti per il primo insediamento di giovani in agricoltura, dall’altro si osservano le limitazioni assolute imposte dalla legge 394/91 e dal Piano del Parco che consente la realizzazione di strutture aziendali unicamente a imprenditori agricoli a titolo professionale, in possesso di conoscenze specifiche e che hanno conseguito reddito prevalente in ambito agricolo”. Un paradosso evidente, dunque, che impediva ai giovani di accedere ai finanziamenti, escludendo, di fatto, i nuovi insediamenti in agricoltura. “Per queste motivazioni – spiega Iannuzzi – ho avviato una protesta che ha coinvolto governo nazionale, Regione e Provincia oltre che lo stesso Parco. Ho chiesto di riformare, in particolare nelle aree protette, sia la disciplina per il rilascio del titolo di imprenditore agricolo a titolo professionale che quella che regolamenta, nei diversi livelli istituzionali e nelle “regole” dei piani Parco, in termini urbanistici e edilizi, la realizzazione di nuove strutture funzionali ad attività agricole nelle aree protette. L’azione, condivisa e sostenuta dai sindaci del “parlamentino verde”, ha trovato immediatamente il sostegno dell’intera amministrazione provinciale di Salerno, che lo scorso 18 dicembre, all’unanimità, ha accolto la mia proposta e chiesto al Parco e la Regione di attivarsi in merito”.

Iannuzzi ha incassato anche il sostegno del consigliere del governatore De Luca, delegato all’Agricoltura, Franco Alfieri che si è impegnato nell’elaborazione di una proposta intesa ad attuare le modifiche richieste. Nella giornata di ieri è stata anche pubblicata una delibera da parte del Parco del Cilento che disciplina la materia, prevedendo una polizza fideiussoria  da parte dell’aspirante agricoltore che, in questo modo, può ottenere il nulla osta a costruire e, contestualmente, garantire circa la sua reale intenzione di impegnarsi in agricoltura fino al conseguimento del titolo di imprenditore professionale. “Credo – afferma Iannuzzi – di aver creato, con l’ausilio di tutti, una grande sinergia di vedute e di attenzione sul problema e di aver studiato e proposto soluzioni utili, tanto nel breve termine, con il ricorso a soluzioni tampone, quanto soluzioni strutturali intese a cambiare le regole del Piano del Parco e della legislazione di settore. I problemi si risolvono se vengono studiati, sviscerati e risolti con azioni nette e decise. I nostri territori muoiono, non c’è più tempo per indugi e perplessità. Amministratori e cittadini condividono le nostre azioni. I territori dell’area protetta, vanno rilanciati, non posso continuare a pagare altri prezzi oltre alle limitazioni esistenti e ai danni da fauna selvatica. L’agricoltura non può morire e se non si interviene con soluzioni strutturali la gente continuerà a scappare da questi posti”.

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