Si è incatenata davanti all’ingresso della procura di Nocera Inferiore per chiedere aiuto all’autorità giudiziaria, invocando l’arresto per il figlio pregiudicato e tossicodipendente. Lo stesso figlio che, la notte precedente, si era intrufolato in casa sua per far saltare in aria l’intero condominio. È un appello disperato quello lanciato ieri mattina da una mamma di Angri, costretta ad incatenarsi per far ascoltare le sue ragioni. «Aspettano che mio figlio mi uccida per riportarlo in carcere?» continuava a ripetere la donna, gridando a squarciagola, nella speranza che qualcuno le prestasse la dovuta attenzione.
È una storia triste quella che emerge dalla plateale denuncia della mamma di Angri. Suo figlio, 30 anni circa, è agli arresti domiciliari da qualche mese, in un appartamento ad Angri di proprietà di un familiare, adiacente a quello dove lei vive con un altro figlio, ancora minorenne.
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