Castellabate, mancano depurazione e vasche: sospesa attività mattatoio Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Castellabate. Si è conclusa nei giorni scorsi un’operazione di polizia ambientale, coordinata dalla Guardia Costiera di Agropoli, diretta dal comandante Giulio Cimmino, finalizzata ad individuare la fonte di inquinamento marino da diverso tempo segnalata dai bagnanti della località Alano, nel Comune di Castellabate. Il pool investigativo, composto dal nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera di Agropoli, a seguito di una serie di sopralluoghi e rilievi analitici delle acque di balneazione, è riuscito ad individuare un’attività commerciale adibita a ‘mattatoio’ (nella foto), ove sono state riscontrate diverse criticità strutturali nella gestione delle acque di scarico del processo produttivo. In particolare, veniva accertata e contestata sia la mancanza di un impianto di depurazione delle acque di lavorazione, sia l’assenza di idonee vasche per la raccolta delle acque di prima pioggia dei piazzali circostanti l’opificio, le quali confluivano senza alcun trattamento in un canale idrico superficiale ‘a tempo’, che con l’arrivo delle piogge torrenziali confluivano direttamente nelle acque marittime ricomprese nella zona B dell’Area Marina Protetta. Pertanto, nelle more dei prescritti adeguamenti strutturali, veniva disposta, ad horas, la sospensione del processo lavorativo con tombamento di tutte le feritoie mediante cemento. Tale operazione rientra nella più ampia attività di monitoraggio, vigilanza e salvaguardia dei valori ambientali che la Guardia Costiera realizza nell’ambito delle linee d’indirizzo impartite della Direzione Marittima della Campania e sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania.

guardia costiera castellabate

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