[VIDEO] Albanella. Rischio chiusura canile, sindaco Bagini:” Ecco di chi è la colpa” Pagina Facebook Voce di Strada Profilo Twitter Voce di Strada

Albanella. Rifugio Totò a rischio chiusura per inadempienza del Comune verso l’associazione Enpa, che si occupa della gestione. Il sindaco Enzo Bagini chiarisce la situazione sul mancato pagamento delle spettanze all’associazione e il decreto ingiuntivo dell’Enpa per una somma che supera i 70.000 euro. 

Il tutto sarebbe  scaturito da una dimenticanza, stando a quanto riferito dal primo cittadino, del funzionario responsabile del servizio, Carlo Di Lucia.  “ L’ingegnere Carlo Di Lucia si è dimenticato di fare la determina di liquidazione all’Enpa. Mi spiego meglio. La convenzione con l’associazione – puntualizza  il sindaco Bagini –  era scaduta nel settembre del 2019. Dopo un paio di mesi il responsabile dell’ufficio tecnico Di Lucia, nelle more di un nuovo affidamento, aveva invitato l’Enpa a dichiarare la propria disponibilità per proseguire l’affidamento alle stesse condizioni. L’associazione si è resa disponibile nell’attesa di un nuovo accordo per la gestione del canile. Ricevuto l’assenso,  noi in bilancio di previsione avevamo stanziato 40.000 euro, quindi la copertura finanziaria del servizio per l’anno 2020. L’allora responsabile ha quindi  avuto la copertura finanziaria e  l’assenso dell’Enpa a rinnovare la convenzione. Quando verso la fine di dicembre 2019  su mia pressione, non vedendo determine in tal senso, ho chiesto di pagare l’Enpa,  il responsabile finanziario Maurizio Cammarano dell’ente mi ha detto che, sebbene,  ci fosse stata la copertura non poteva essere fatto perché il servizio non era stato affidato con determina. Trattasi di determina,  che avrebbe dovuto fare l’ufficio tecnico, quindi Carlo Di Lucia, che avrebbe dovuto affidare temporaneamente il servizio e fare la determina di liquidazione. Ora questi soldi rimangono nell’avanzo di amministrazione”. Pertanto, nel prossimo bilancio di previsione la somma dovrà essere riconosciuta come debito fuori bilancio. ” Naturalmente le spese in più le pagherà il funzionario responsabile, dagli interessi moratori alle spese legali. Non è dato sapere perché non è stata fatta la determina di affidamento e quella di liquidazione nonostante ci fosse la copertura finanziaria in un capitolo di bilancio del 2020. Se avesse affidato il servizio lo si poteva pagare”, sottolinea Bagini,  che  conclude:” Oltre i 40.000 euro l’associazione vantava un ulteriore credito di 25.000 euro facenti riferimento al 2019 . Anche qui il funzionario si è dimenticato di fare la relazione istruttoria per debito fuori bilancio relativo all’anno 2019. Errori che pagano i cittadini”.

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