È accaduto, ultimamente, con la serie de «L’amica geniale» a Caserta, con «Benvenuti al Sud» a Castellabate, prima ancora c’era stato «Vacanze romane» nella Capitale. Adesso, il legame virtuoso cinema-turismo trova giusta collocazione ad Albanella, un piccolo paese tra i Monti Alburni e il Golfo di Salerno. Il suo nome sarà portato direttamente a Los Angeles, grazie al film «Ed è subito sera», diretto da Claudio Insegno, protagonista Franco Nero. La storia è tratta dal libro omonimo di Tonino Scala e parla delle vicende di tre famiglie di diversa estrazione sociale, quella di Dario, onesta e laboriosa, che vuole rinnovare i saloni della scuola guida di loro proprietà, quella del magistrato de Martino che vorrebbe estirpare il cancro della camorra e mettere fine alla faida tra i clan di don Tonino e del Talebano, e quella del Muccuso, un codardo boss in ascesa. Tratto dalla storia vera di Dario Scherillo, il film racconta la tragedia del giovane ucciso a Casavatore il 6 dicembre del 2004 nel pieno della faida di camorra nell’area nord di Napoli. Dario fu ucciso per sbaglio, scambiato per un affiliato ad un clan. Il progetto è nato per ricordare tutte le vittime innocenti della criminalità ed è stato sostenuto dal Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, Fondazione Polis, Fai, LegalmenteItalia e associazione Dario Scherillo, accompagnando il percorso della Pdr Produzioni di Arzano.
Al film partecipano attori come Gianluca di Gennaro, Paco De Rosa, Gianclaudio Caretta, il compianto Salvatore Cantalupo, Gaetano Amato, Simona Ceruti, Stefania De Francesco, Fabio Toscano, Alfredo Nuzzo, Ciro Ceruti e nel ruolo di se stesso Sandro Ruotolo – è stato presentato ieri al Los Angeles Italia Film Festival. «È stato girato quasi tutto ad Albanella – spiega Domenico Morra, con Carmen Vollaro produttore esecutivo – set gli uffici del Comune, il bar della piazzetta del Corso, strade e appartamenti privati, il campo di calcio vicino alla chiesa. Anche il sindaco Renato Iosca ha prestato il suo appartamento Abbiamo solo integrato alcune scene sul territorio napoletano per ambientazioni un po’ diverse. Il progetto all’inizio è stato difficile. Ipotizzavano che fosse l’ennesimo film sulla camorra. Invece è un film di denuncia, per non dimenticare. E ad Albanella abbiamo trovato una comunità di persone speciali, hanno abbracciato il progetto e volevano far sì che la loro città non fosse ricordata solo per l’arresto di Cutolo». Infatti, fu proprio ad Albanella che Raffaele Cutolo venne stanato e arrestato nel lontano 1979. Ora, in questa pellicola, una intera comunità chiede ad alta voce il suo riscatto morale. «Quando produciamo questa tipologia di progetti siamo sempre sul binario della valorizzazione – aggiunge Morra – Albanella è stata una sorpresa. Un posto bello, la cittadinanza che ha partecipato attivamente, ci ha ospitato. L’ assessore Sofia Gorrasi ha ricoperto un piccolo ruolo, ha affrontato con professionalità la parte, interpretando la madre di un ragazzo che viene ucciso. È riuscita a portare quel dolore sul set. Insomma, un appoggio fondamentale per un film che nasce per ricordare Dario Scherillo e realizzare così il sogno di suo fratello Pasquale”. (il Mattino)