Agropoli. Quasi tre milioni di euro: questa la somma, che si accollerà il Comune relativa al residuo mutuo della società Stu contratto con Intesa San Paolo. La società partecipata, costituita nel 2008, ha avuto il solo scopo di acquistare il castello medievale, per conto del Comune, il 30 ottobre dello stesso anno.
La società aveva stipulato nel marzo del 2009 con Banca infrastrutture innovazione sviluppo un contratto di mutuo ipotecario di tre milioni di euro, per la durata di 30 anni, al tasso del 3,19% semestrale. Il Comune era socio unico della Stu spa, nonché garante del mutuo. La liquidazione della Stu è avvenuta nel 2016 con l’assegnazione dei beni al socio unico, compresa la passività, e quindi il mutuo ipotecario. L’accollamento del mutuo è stato approvato con delibera di consiglio comunale per una quota capitale, che ammonta a 2.625.558,47 euro residua al 30 settembre 2017. Il Comune è subentrato di fatto, mediante sottoscrizione, << nella titolarità passiva di tutte le obbligazioni e pattuizioni e precipuamente nel pagamento delle residue rate di ammortamento del mutuo contratto dalla società Stu, alle medesime condizioni contenute nel contratto. E si obbliga a corrispondere al predetto Istituto alle scadenze contrattuali le semestralità residue del mutuo di tre milioni ammontanti a 113.941,51 ciascuna, e di garantire le residue semestralità di ammortamento del mutuo con una corrispondente quota delle entrate afferenti ai primi tre capitoli di bilancio, mediante delegazione di pagamento sul tesoriere>>.
Il Comune assume verso la banca i seguenti principali obblighi : vincolare e delegare, pro solvendo e non pro soluto, per tutta la durata del mutuo accollato, al tesoriere comunale il pagamento ad Intesa Sanpaolo delle rate del mutuo accollato, con le modalità ed alle scadenze del 31 marzo e 30 settembre, di ogni anno di ammortamento, fino al 31/03/2039. La Stu fu creata per acquisire il castello: l’ente non avrebbe potuto farlo senza sforare il patto di stabilità. Nel 2009, venne stipulata una convenzione tra il Comune e la Stu per disciplinare i reciproci rapporti in merito alla gestione, fruizione, manutenzione e pulizia del castello. La vicenda portò anche all’apertura di un’inchiesta, nel 2009, poi archiviata nel 2014, da parte della Procura di Vallo della Lucania. Al centro delle indagini la procedura per la costituzione della società e l’acquisto del maniero.