Eboli. Attività commerciali in crisi, lanciano un grido di aiuto alle istituzioni. “Non ce la facciamo più questo è il grido di rabbia, di sconcerto e di disperazione provenienti dagli operatori di bar, ristoranti, pizzerie, rosticcerie in primis ma anche di estetisti, parrucchieri, barbieri, ludoteche, negozi abbigliamento, ecc. Siamo da quasi due mesi chiusi- dichiara la giovane portavoce dei commercianti Emiliana Marra– abbiamo subito ingenti perdite di derrate alimentari e danni economici rilevanti a seguito dell’emergenza covid-19. Le misure adottate dalla Regione Campania a partire da lunedì scorso non ci consentono di svolgere la nostra attività di bar e altri pubblici esercizi e per questo restiamo chiusi. Le misure restrittive non consentono di realizzare livelli di fatturato adeguati a coprire le spese di esercizio lievitate enormemente per effetto dell’emergenza coronavirus dall’acquisto dei DPI per i dipendenti, alle spese di sanificazione, all’acquisto di materiali per assicurare il distanziamento sociale. Abbiamo raccolto in pochi giorni e inviato al sindaco di Eboli una petizione sottoscritta da circa 50 attività commerciali e pubblici esercizi in cui figurano le criticità rilevate nella riapertura delle attività, come l’accesso diretto ai locali previo uso dei DPI e la revisione degli orari di apertura, con le nostre richieste di ricevere contributi e o altre agevolazioni tributarie per cercare di superare questo momento drammatico”.