Capaccio Paestum. Sarà benedetto sabato 23 novembre prossimo alle 17,30 nella chiesa San Pietro Apostolo, il crocifisso, restaurato dalla famiglia Puca-Desiderio. Il restauro è stato realizzato a devozione della professoressa Maria Michela Desiderio, già ministra dell’Ordine Francescano Secolare di Capaccio, deceduta il 31 maggio scorso. Anche se personalmente non ha potuto seguire il percorso del restauro, il marito, il professore Gaetano Puca e la sua famiglia hanno mantenuto l’impegno. Il 23 novembre prossimo quindi, con una Santa Messa solenne, il crocifisso tornerà a splendere nella sua chiesa di appartenenza.
Storia Chiesa San Pietro Apostolo
La sua esistenza è documentata fin dal XVI secolo. Nel 1567 la chiesa, con il nome di S. Maria di Costantinopoli, era affidata ad una comunità di Agostiniani. Nel 1650, soppressa la comunità degli agostiniani, fu assegnata e intitolata alla Confraternita del Rosario. La chiesa ottenne il nome attuale a metà del XIX secolo, quando vi fu trasferita la sede della parrocchia a causa del crollo dell’originaria Chiesa di San Pietro, situata in piazza Orologio. La chiesa ha una facciata in stile barocco e un portale del XVIII secolo sormontato dallo stemma del Comune di Capaccio. L’interno, a due navate, conserva un pregevole Crocifisso stilizzato e un notevole altare maggiore barocco, ricco di marmi colorati provenienti dal Guatemala, da Verona, dalla Sicilia e da Carrara. Nella chiesa sono sepolti due vescovi di Capaccio: Lellio Morello (vescovo dal 1586 al 1609), la cui lapide sepolcrale si trova nella cappella interna della Madonna del Carmine, e Agostino Odoardi (1724-41), il cui monumento funebre è collocato accanto all’uscita. Nel Piazzale di fronte alla chiesa è posizionata una croce votiva, con lo stemma del comune scolpito sulla base.